16 Dicembre 2014

Russia: il crollo del rublo taglia 300 milioni di Made in Italy

Gli acquisti di Made in Italy in Russia sono crollati di 298 milioni di euro in un solo trimestre, per l’effetto congiunto dell’embargo e del crollo del rublo, che ha reso meno convenienti le importazioni.
E’ quanto emerge da una indagine svolta durante il primo trimestre dall’avvio dell’embargo scattato il 7 agosto a seguito del conflitti in Ucraina sulla base dei dati Istat.

Siamo di fronte ad una vera e propria escalation negativa della presenza del Made in Italy nel Paese di Putin, con le esportazioni che si sono ridotte di 169 milioni di euro ad ottobre, di 96 milioni di euro a settembre e di 33 milioni di euro ad agosto.
Se i settori più colpiti sono chiaramente quelli interessati dall’embargo che ha sancito il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce; perdite di quote di mercato considerevoli si registrano anche in altri importanti comparti.

Ad ottobre, rispetto allo scorso anno, le esportazioni sono calate in media del 15,8%, con cali anche più pesanti che hanno interessato alcuni settori chiave, dall’agricoltura (-73,5%) alle automobili (-83,4%), dai mobili (-21,3%) all’abbigliamento (-19,4%) fino agli apparecchi elettrici (-23%).
Dall’analisi è evidente che le tensioni politiche e l’andamento del rublo stanno avendo riflessi anche sugli scambi di prodotti non colpiti direttamente dall’embargo, ma particolarmente significativi per l’Italia.