16 Agosto 2018

PIL: cala solo in agricoltura, pesa il clima “pazzo”

L’agricoltura è l’unico settore a fare registrare un calo congiunturale del prodotto interno lordo (PIL). A pesare è, tra l’altro, il clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne dove ha provocato danni per oltre mezzo miliardo dall'inizio dell’anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sulla stima preliminare del PIL nel secondo trimestre.

Nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate si sono abbattuti a macchia di leopardo sul territorio con coltivazioni distrutte, alberi abbattuti e aziende allagate, ma anche corsi d’acqua esondati, frane e smottamenti. Sono gli effetti dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

Il clima impazzito ha fatto sparire quest’anno dagli alberi un frutto su quattro causando importanti aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto allo scorso anno, dal vino (+6,8%) alla pasta (+4,6%), dalla frutta (+8,4%) alla verdura (+5%).

Il crollo della produzione ha effetti sugli acquisti con il rischio di speculazioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola, a danno dei consumatori e dei produttori.  Di fatti, a preoccupare sono anche i pesanti squilibri  lungo la filiera evidenziati dal rapporto Ismea a danno degli agricoltori, dal quale emerge che su 100 euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 euro arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 euro nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi.