30 Marzo 2018

Pasqua 2018: in settimana Santa 400 mln di uova sulle tavole degli italiani

Pasqua 2018 all'insegna delle uova con una crescita in valore del 4,8% negli acquisti nel solo 2017, grazie all'offerta di una platea di 40 milioni di galline ovaiole presenti in 14.400 allevamenti italiani secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. Sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate o consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali saranno circa 400 milioni le uova "ruspanti" consumate durante la Pasqua 2018. E’ quanto stima Coldiretti, nel sottolineare che si tratta di un numero superiore di circa dieci volte a quelle di cioccolata e che ad essere preferite sono quelle garantite senza ogm, allevate a terra e biologiche.

Negli ultimi 30 anni – precisa la Coldiretti – i consumi nazionali di uova sono aumentati raggiungendo la cifra record di 13 miliardi di pezzi all'anno che significa una media di circa 215 uova a testa, quasi interamente Made in Italy. Circa la metà delle uova proviene dal nord Italia con il 17% dalla Lombardia e il 16% rispettivamente in Emilia Romagna e Veneto, ma si tratta di un prodotto presente su tutto il territorio nazionale e che si può acquistare ovunque: dai negozi ai supermercati fino ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si possono trovare quelle ruspanti che arrivano dagli allevamenti locali. Segno di una maggiore attenzione all'ambiente e alla naturalità degli alimenti – evidenzia Coldiretti - è anche l’aumento delle vendite registrato nel 2017 per le uova prodotto da galline allevate all'aperto (+31%), per quelle con spazi a terra (+19%) e il comparto bio (+14%).

Le uova di gallina – sottolinea Coldiretti – hanno un sistema di etichettatura obbligatorio che consente, oltre alla completa tranciabilità dei prodotti, di distinguere tra l’altro la provenienza e il metodo di allevamento con un codice che con il primo numero consente di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (es. IT), seguono le indicazioni relative al codice ISTAT del Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell’allevatore. A queste informazioni si aggiungono – conclude la Coldiretti – quelle relative alle differenti categorie (A e B a seconda che siano per il consumo umano o per quello industriale) per indicare il livello qualitativo e di freschezza e le diverse classificazioni in base al peso (XL, L, M, S).

Una tradizione, quella delle uova fresche, che si conferma in questa Pasqua 2018– sottolinea Coldiretti–  con piatti come "vovi e sparasi" in Veneto, torta pasqualina in Liguria, la pastiera in Campania e la scarcedda in Basilicata continuano a rimanere presenti sulle tavole della Pasqua. Complessivamente si stima che – precisa Coldiretti – gli italiani spenderanno quasi 120 milioni di euro nell'acquisto di uova di gallina da consumare direttamente o nella preparazione di primi piatti e dolci.