4 Marzo 2015

Parmigiano: contro falsi Made in Italy, allevatori in piazza

Saranno in prima linea gli allevatori piacentini nella mobilitazione organizzata da Coldiretti, che per la prima volta vedrà in piazza il popolo del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano a difesa del vero Made in Italy. Un modo per reagire di fronte ad una crisi senza precedenti, che sta facendo più danni del terremoto che 3 anni fa ha fatto cadere a terra centinaia di migliaia di forme e distrutto stalle, caseifici e magazzini.
Saranno migliaia tra produttori, casari, stagionatori, gastronomi e consumatori che si ritroveranno giovedì 5 marzo 2015 dalle ore 9,30 a Bologna in piazza XX Settembre, dove sarà realizzata la prima galleria dei nemici del Parmigiano per smascherare i falsi scovati nei diversi continenti, dove le 2 eccellenze casearie italiane si sono rivelate i prodotti agroalimentari Made in Italy più imitati al mondo.

All’evento parteciperà anche una nutrita delegazione di produttori di Coldiretti Parma, insieme al Direttore Alessandro Corsini, e rappresentanti di istituzioni ed enti economici.
Ad evidenziare le differenze con il prodotto originale, nella piazza saranno presenti i casari italiani che prepareranno le forme secondo gli antichi rituali, con il latte ottenuto da una vera e propria stalla di vacche rosse, la storica razza da cui è nato il Parmigiano Reggiano.
Nell’occasione sarà presentato lo studio sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità in vista dell'Expo, che evidenzia una situazione di difficoltà che mai si era verificata prima.
A supporto dell’iniziativa è stato lanciato su twitter l’hashtag #ParmigiAmo.

A preoccupare gli allevatori emiliano-romagnoli sono le difficoltà dei grandi formaggi Dop, i cui prezzi alla produzione sono letteralmente crollati negli ultimi 2 anni. I prezzi del Parmigiano Reggiano sono passati, per il prodotto stagionato 12 mesi, dai 9,50 euro del 2012 ai 7 euro attuali, e sono insufficienti a ricoprire i costi di produzione. La situazione è analoga per il Grana Padano stagionato 9 mesi, che è passato dagli 8,13 euro del 2011 ai 6,84 di fine 2014.
Tutto questo mentre le vie del latte e del formaggio low cost e di bassa qualità si moltiplicano in tutta Europa, soprattutto in Germania, Austria, Francia, Ungheria, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania. Così vengono scaricati nel mercato similgrana e fiumi di latte e cagliate, lavorati all’estero che poi nel nostro paese diventando magicamente mozzarelle, grana e altri falsi formaggi Made in Italy.

“Una concorrenza sleale” ha commentato Massimo Albano, direttore Coldiretti Piacenza “nei confronti dei prodotti autentici, che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione.”
Il mercato dei similgrana prodotti nell’Unione Europea è un’operazione che, da calcoli prudenziali, vale sul mercato della distribuzione 2 miliardi di euro, corrispondenti in termini di valore all’export di Parmigiano Reggiano e Grana Padano.
“Il nostro paese” ha concluso Albano “importa oltre 1.000.000 di quintali di cagliate, pari al 10% dell’intera produzione nazionale di latte, un dato disarmante che deve far suonare un campanello d’allarme nelle teste dei consumatori: dove finiscono questi semilavorati di bassa qualità? Per difendere il prodotto italiano occorre fermare queste vere e proprie autostrade del latte senza nome e senza virtù!”.