23 Dicembre 2014

Natale: menù di pesce, consigli e novità sull’etichetta

Secondo una stima di Impresa Pesca, circa 800 milioni di euro saranno spesi per acquistare il pesce durante tutte le festività del Natale, che registra il consumo più elevato dell’anno proprio durante la vigilia di Natale. Il tradizionale cenone a base di pesce sarà interessato dall’arrivo di novità per quanto riguarda i cambiamenti sull’obbligo di specifiche informazioni sui prodotti alimentari. La norma relativa all’etichettatura appena entrata in vigore, comporterà alcune modifiche che, per quanto riguarda il pesce, implicheranno dettagli specifici circa:

  • il metodo di produzione (pescato, pescato in acque dolci, allevato, ecc.)
  • il tipo di attrezzo oggetto della cattura
  • la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna), anche attraverso un disegno o una mappa

L’effetto congiunto delle norme relative all’etichettatura per la messa in commercio dei prodotti ittici (Reg. UE n. 1379/2013) e di quelle sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (Reg. UE 1169/2011) comporteranno una maggiore garanzia per i consumatori sulla qualità e la provenienza dei prodotti ittici circolanti nel mercato europeo.

Ci saranno novità anche per quanto riguarda le informazioni sul pesce congelato, con l’obbligo di indicare la data di congelamento. Nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita, e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento deve essere accompagnata dalla designazione decongelato. Per i prodotti che invece possono sembrare costituiti da un unico pezzo di pesce, ma che in realtà sono frutto dell’assemblaggio di diverse parti per mezzo di altri ingredienti (tra cui additivi ed enzimi alimentari, oppure mediante sistemi diversi), dovrà essere recata l’indicazione pesce ricomposto.

Le maggiori incombenze per i pescatori si traducono in garanzie superiori sull’identità del pescato o allevato nazionale, che consentiranno ai consumatori di riconoscerlo più facilmente e di fare scelte di acquisto più consapevoli. In un quadro che vede una tendenza positiva dei consumi interni con un aumento dello 0,8% degli acquisti, in controtendenza al calo generale degli alimentari nei primi 9 mesi dell’anno, le nuove regolamentazioni saranno un ulteriore incentivo per il consumo del pesce tricolore.

Per assicurarsi una tavola di qualità all’insegna del Made in italy, vi proponiamo 2 menù low cost, per 4 persone e che prevedono una spesa complessiva di 30 euro. Come primo menù, a base di pesce pescato sulle nostre coste, vi suggeriamo:

  • Antipasto: alici marinate e lumache di mare (6 euro) e sauté di cozze e vongole (5 euro)
  • Primo: spaghetti o tagliatelle con polpa di granchio fresco (10 euro)
  • Portata principale: zuppa o brodetto di pesce (9 euro) fatto di triglie, calamari, moli, tracine, seppie, canocchie e gallinelle.

È possibile portare in tavola un menù italiano al 100%, scegliendo in alternativa il pesce proveniente dagli allevamenti di acquacoltura:

  • Antipasto: anguilla marinata (7 euro) e carpaccio di trota (3 euro)
  • Primo: pennette con sugo di trota salmonata (8 euro)
  • Secondo: orata o spigola al forno con pomodorini e patate (12 euro).

Se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo bisogna prima verificare sul bancone l’etichetta e controllare che il pesce sia fresco. Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre, per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.

Secondo ImpresaPesca, il settore della pesca vede impegnate circa 13mila imbarcazioni, con una top-ten delle produzioni così composta:

  1. alici
  2. vongole
  3. sardine
  4. naselli
  5. gamberi bianchi
  6. seppie
  7. pannocchie
  8. triglie
  9. pesce spada
  10. sugarelli.

La classifica delle produzioni per volume di fatturato vede invece primeggiare il nasello ed è così articolata:

  1. nasello
  2. alici
  3. seppie
  4. gamberi bianchi
  5. scampi
  6. pesce spada
  7. gamberi rossi
  8. vongole
  9. pannocchie
  10. sogliole.

Eppure 3 piatti su 4 di pesce consumato in Italia, provengono dall’estero, ma nessuno lo sa. Questa tendenza è particolarmente accentuata nei ristoranti, dove ImpresaPesca chiede l’introduzione nei menù circa l’indicazione della provenienza dei prodotti ittici.

I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO

  • Acquistare il pesce direttamente dal produttore, quando possibile
  • Verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca
  • Verificare la consistenza della carne, che dovrebbe essere soda ed elastica
  • Controllare le branchie, che dovrebbero essere umide e di colore rosso o rosato
  • Verificare che gli occhi non siano secchi o opachi
  • L’odore non deve essere forte e sgradevole
  • Il guscio di molluschi e mitili deve essere rigorosamente chiuso
  • È preferibile non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.

Fonte: ImpresaPesca Coldiretti