È allarme per l’arrivo di un nucleo di aria fredda che porterà gelo e neve su molte aree dell’Italia, secondo le previsioni dell’Ucea.
Il mese di gennaio ha fatto registrare una temperatura massima superiore di circa 3 gradi rispetto a quella media del periodo, si teme dunque che il brusco abbassamento della temperatura, nei cosiddetti giorni della merla di fine mese, possa arrecare gravi danni alla coltivazione di verdure e ortaggi.
A rischio gelate ci sono le coltivazioni invernali in campo, come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli. Nessun pericolo invece per i prodotti già raccolti da tempo, come mele, pere e kiwi (che sono peraltro un ottimo alleato per affrontare il grande freddo).

Gli ultimi giorni di gennaio coincidono proprio con i 3 giorni che per tradizione vengono considerati i più freddi dell'inverno, i cosiddetti giorni della merla. Secondo la leggenda, perfino la merla, che un tempo aveva il piumaggio bianco, per riscaldarsi andò a ripararsi in un camino e il suo manto divenne grigio per la fuliggine.

La discesa della colonnina di mercurio avviene dopo che il 2014 si è concluso posizionandosi al primo posto tra gli anni più caldi degli ultimi 2 secoli in Italia, a conferma della crescente tendenza al surriscaldamento globale del pianeta. I cambiamenti climatici in atto si manifestano anche con la più elevata frequenza di eventi estremi, quali sfasamenti stagionali, brevi e intense precipitazioni e un maggiore rischio di gelate tardive.