12 Gennaio 2015

Meteo: dopo inverno pazzo, rischio siccità

I rilevamenti meteo di inizio 2015 hanno registrato gradevoli temperature primaverili fuori stagione, accompagnate dalla mancanza di neve sui rilievi alpini. Gli effetti di un inverno pazzo potrebbero tradursi in uno scarso riempimento delle falde acquifere e nell’abbassamento dei livelli dei bacini lacustri e dei laghi alpini, con il rischio di siccità estiva in caso di primavera asciutta.
L’allarme arriva dopo un 2014 che è stato caratterizzato da temperature complessivamente superiori alla norma.

L’anno appena trascorso si è classificato come l’anno più caldo della storia italiana (dati Isac-Cnr), con una temperatura superiore di 1,45 gradi rispetto alla media, data dall’alternarsi di un’estate molto fresca e del caldo eccezionale del periodo autunnale e invernale. L’andamento climatico del 2015, se dovesse seguire quello del 2014, potrebbe portare a un inverno non vero e allo sconvolgimento delle stagioni, con gravi rischi per l’agricoltura: il risveglio vegetativo anticipato causerebbe notevoli danni, poiché molte coltivazioni non sarebbero in grado di sopportare eventuali ed improvvisi periodi di freddo intenso.

Il clima anomalo ha già avuto pesanti conseguenze sui raccolti Made in Italy, che nel 2014 hanno registrato un crollo produttivo su molti prodotti nazionali:

  • meno 35% di olio di oliva
  • meno 15% di vino
  • fino al 50% in meno di miele
  • minimo storico per il raccolto di castagne.

Siamo di fronte ai drammatici effetti di un clima che ogni anno vede il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali, intense precipitazioni, ma anche l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e della proliferazione di insetti che colpiscono l’agricoltura e le produzioni nazionali.