28 Novembre 2016

Maltempo, pesante conta dei danni tra inondazioni e colture distrutte

L’ondata di maltempo degli ultimi giorni ha causato molti danni all’agricoltura con migliaia di ettari sott’acqua, colture distrutte e fattorie isolate da Piemonte a Sicilia.

Eventi estremi frutto dei cambiamenti climatici e della progressiva cementificazione hanno provocato, solo nell’ultimo decennio, danni pari a 14 miliardi di euro al settore agricolo tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. E’ quanto afferma Coldiretti, sulla base dei dati del Crea, nel commentare la devastazione provocata dalle acque nelle campagne, dal Piemonte alla Liguria, dalla Calabria alla Sicilia.

Questa volta a causa del maltempo  sono finiti sott’acqua – sottolinea la Coldiretti –migliaia di ettari di terreno con inondazioni di serre e allevamenti, raccolti distrutti e coltivazioni perdute, dalle piante aromatiche alle nocciole del Piemonte fino agli agrumi in Sicilia con il 50% della produzione tra Ribera e Sciacca che è andata perduta. Gravissima nelle aree rurali è la situazione della viabilità con molte aziende agricole che sono inaccessibili. Nelle regioni colpite, come Liguria e Piemonte dove le campagne sono sott’acqua e le aziende agricole hanno subito allagamenti di case, stalle, magazzini e cantine oltre all'inondazione vera e propria dei terreni seminati o da seminare, la Coldiretti chiede l’istituzione di un tavolo di crisi che permetta di analizzare in maniera concreta i danni e mettere in campo, subito, le misure necessarie per permettere alle aziende di continuare la loro attività.

Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che - sostiene la Coldiretti - si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi, precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire e che allagano le città e le campagne. Sul piano strutturale a questa situazione - continua la Coldiretti - non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato in Italia ha tagliato per la cementificazione e l’abbandono del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni. 2,15 milioni di ettari di terra coltivata capace di assorbire l’acqua. Ogni giorno sparisce - precisa la Coldiretti - terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) e quella disponibile non si riesce più ad assorbire adeguatamente la pioggia. Il risultato è che in Italia - conclude la Coldiretti – oltre 7 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni che riguardano ben l’88 per cento dei comuni sull’intero territorio nazionale. In Europa vengono distrutti 100.000 ettari di suolo fertile ogni anno, soffocando sotto il cemento un’area grande come l’intera città di Roma secondo ACLI, Coldiretti, FAI - Fondo Ambiente Italiano, INU - Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Lipu, Slow Food, WWF ed altre realtà italiane che insieme a 400 organizzazioni europee si sono unite nella campagna #SALVAILSUOLO. L’obiettivo dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “People4soil”: è raccogliere un milione di firme per fermare il consumo di suolo e contrastarne il degrado costante: minacce che hanno effetti diretti sulla nostra vita, la nostra alimentazione, la nostra salute. Una petizione per ottenere una legislazione specifica per tutelare il suolo a beneficio delle generazioni presenti e future che può essere sostenuto con la firma sul sito https://www.salvailsuolo.it.