11 Febbraio 2015

Maltempo: calamità nei campi, decine mln di danni; trattori mobilitati

Dalla Campania alle Marche fino all’Emilia Romagna, sono numerose le aziende agricole che sono finite sott’acqua per effetto del violento maltempo. Le abbondanti precipitazioni hanno fatto tracimare i fiumi, provocando l’allagamento a macchia di leopardo di campi coltivati. È quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti, che segnala la necessità di verificare le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nelle zone maggiormente colpite.
In molte Regioni sono già stati mobilitati i trattori degli agricoltori della Coldiretti, in movimento per distribuire il sale contro il gelo e togliere la neve dalle strade. L’operazione è essenziale soprattutto nelle strade di campagna, per consentire le consegne quotidiane del latte, ma anche per rifornire i mercati di verdure e ortaggi.

La situazione più difficile si riscontra in Romagna, dove alle forti nevicate si è aggiunta l’acqua che tracimando dai corsi d’acqua romagnoli, a causa di una marea 2 metri sopra il piano campagna aggravata da un vento contrario, impedendo ai corsi d’acqua di sfociare in mare. Forti criticità sono presenti nel cesenate, con smottamenti lungo la vallata del Savio, dove alcune aziende agricole sono isolate a causa di una frana lungo la provinciale per Saiano e nelle campagne di Cesenatico. In quest’area sono finite sottacqua colture specializzate, in particolare molti frutteti. Per il forte vento è crollata una serra di 2000 metri quadrati a Castel Bolognese, mentre nell’imolese alcune abitazioni rurali sono senza acqua e luce.
In Emilia è a Ferrara la situazione più critica. Nel ferrarese sono sott’acqua migliaia di ettari di campi e i problemi principali in queste zone riguardano il frumento, le cui piantine rischiano di andare perse, soprattutto in caso di gelate, mettendo in pericolo la produzione di grano. Se non si riesce a smaltire l’acqua in tempi rapidi, potrebbe diventare impossibile anche effettuare le prossime semine di orticole di pregio come pomodoro, cocomeri, meloni. In provincia di Modena, nelle zone già pesantemente colpite dal terremoto, la neve ha fatto crollare diversi hangar, che erano stati montati come ricovero attrezzi dopo il sisma del 2012, e divelto numerose serre già predisposte per il trapianto delle piantine di fragole.

Nelle Marche sono numerosi i campi alluvionati, soprattutto nella valle del Foglia e in quella del Misa. Il maltempo e le mareggiate hanno causato danni agli impianti di acquacoltura anche lungo la costa, dove la violenza del mare non ha risparmiato le imprese attive nella produzione di cozze.
In Campania l’intera provincia di Salerno è stata colpita dall'esondazione del Sele. La Coldiretti rileva che sono circa 200 gli ettari di coltivazioni (soprattutto insalate per la quarta gamma e verdure pronte per l'uso) andate perdute, con danni di circa 200 mila euro per ettaro. Danneggiati anche molti allevatori, che hanno perso foraggi e numerosi capi di bestiame, soprattutto pecore.

Ammontano a decine di milioni di euro i danni provocati all’agricoltura dall’ondata di maltempo che ha distrutto le coltivazioni in campo (come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli), divelto serre, allagato campi e aziende, provocato frane e smottamenti e fatto saltare mungiture. Adesso il pericolo viene dal gelo, con il brusco abbassamento delle temperature che colpisce pesantemente le coltivazioni di verdura e ortaggi sopravvissute. Nei territori colpiti sono state messe in atto azioni di soccorso alle aziende e sono state avviati i sopraluoghi per verificare l’esistenza delle condizioni per la dichiarazione di stato di calamità da parte della Coldiretti.
I black out elettrici a Brescia in Lombardia hanno danneggiato soprattutto le stalle, impedendo le mungiture e fermando i frigoriferi: si valutano richieste di risarcimento, ma danni si contano anche per i meloni nel mantovano. Se in Veneto gli allagamenti hanno provocato danni alle coltivazioni del pregiato radicchio di Chioggia, la bora nel polesine ha abbattuto le serre orticole. Si segnalano capannoni letteralmente scoperchiati e tettoie sollevate e sbattute contro i pannelli degli impianti fotovoltaici aziendali, mentre grande preoccupazione arriva infine dal litorale, dove le mareggiate hanno prodotto ingenti danni alle strutture di pescatori e acquacoltori. A causa dei pontoni per la lavorazione dei molluschi che sono stati disarcionati e sbatacchiati ovunque, si contano diverse imbarcazioni affondate.