14 Gennaio 2019

Maltempo: bufere al Sud e Alpi senza neve

Mentre il Sud è bloccato dalle bufere di neve, al Nord cresce l’allarme siccità con il livello del Po sotto di 3,5 metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti al Ponte della Becca (Pavia) sullo stato del più grande fiume italiano che è rappresentativo dell’anomalie climatiche con una Italia alla rovescia e spaccata in due.

Al nord praticamente non piove e non nevica dall’inizio dell’inverno e gli effetti si fanno sentire con il ripetersi di incendi boschivi fuori stagione mentre cresce l’allarme degli agricoltori per la mancanza di acqua necessaria a creare le riserve idriche per i prossimi mesi. Un antico proverbio contadino dice che “sotto la neve c’è il pane” per rimarcare l’importanza di nevicate che coprano i terreni e le semine con una coltre protettive contro i grandi geli dell’inverno, ma la mancanza di precipitazioni rischia di compromettere colture come grano e mais che è alla base dell’alimentazione di mucche e vitellini nelle stalle della Penisola.

A preoccupare è anche il livello dei laghi con quello di Como che si trova sotto di 34 centimetri rispetto alla media storica con un riempimento poco sopra il 23%. La mancanza di precipitazioni è accompagnata al Nord da un'anomalia nelle temperature dopo che l’anno appena trascorso è stato lungo la Penisola il più caldo dal 1800 ad oggi per l’Italia con una anomalia di +1.58°gradi sopra la media del periodo di riferimento (1971-2000), secondo Isac Cnr.

L’aumento medio delle temperature è accompagnato dall’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma e si manifesta il rincorrersi di siccità e gelate, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal maltempo al sole. Il risultato è il ripetersi di eventi estremi che provocano danni all’agricoltura che nel solo 2018 ha subito perdite per 1,5 miliardi di euro.

In molte regioni il maltempo ha messo in ginocchio le coltivazioni e gli allevamenti dove gli animali sono impreparati al grande freddo e si registrano difficoltà anche per le tubature gelate che non riescono a portare l’acqua negli abbeveratoi. Nelle campagne del Sud le temperature sotto lo zero danneggiano le coltivazioni invernali come carciofi, finocchi, sedano, prezzemolo, cavoli, verze, cicorie e broccoli, ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra. A preoccupare è anche il peso della neve sulle piante e sulle serre, ma il conto per l’agricoltura potrebbe salire in misura esponenziale perché con le temperature di molti gradi al di sotto dello zero per più giorni rischiano di essere compromesse anche le piante, dagli agrumi agli ulivi.

Per evitare l’isolamento delle aziende e delle stalle sono in azione anche i trattori degli agricoltori della Coldiretti attrezzati come spalaneve per pulire le strade e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo. I mezzi agricoli sono al lavoro per consentire la circolazione anche nelle aree più interne e difficili anche garantire le consegne di prodotti deperibili salvati dal gelo con la riapertura del mercati.