28 Giugno 2017

Made in Italy: aumenta export in Russia, grave errore proroga sanzioni

Made in Italy: in un momento in cui il mercato russo fa segnare un incremento record del 26,7% delle esportazioni, è un grave errore e un danno per il nostro Paese prorogare le sanzioni imposte dall’Unione Europea. E’ quanto si afferma in occasione della diffusione dei dati Istat, relativi al commercio estero a maggio dai quali emerge che la Russia è il Paese extracomunitario che ha fatto registrare il maggior incremento delle esportazioni italiane, nei primi cinque mesi del 2017 con un aumento medio del 24%. La guerra commerciale scatenata dalle sanzioni, ha già provocato una perdita complessiva stimata in oltre 10 miliardi a seguito del calo delle esportazioni Made in Italy in Russia.

Le perdite sono dovute alle tensioni che si sono venute a creare e hanno riguardato molti settori, dalla moda fino alle auto, ma l’agroalimentare è l’unico settore ad essere colpito direttamente da un embargo totale sancito, come ritorsione alle sanzioni europee, dalla Russia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014, che ha chiuso completamente le frontiere del paese di Putin ad una lista di prodotti, frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia con successiva proroghe. Un blocco che, fino ad ora, è costato all’agroalimentare nazionale quasi un miliardo di euro anche perché al divieto di accesso a questi prodotti, si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni in tutto l’agroalimentare.

Alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane in Russia, si sommano quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Il rischio riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali. In alcuni casi i piatti sono spariti dai menu, mentre in altri sono stati sostituiti da tarocchi locali o esteri.