22 Ottobre 2014

Lavoro, rinnovato contratto a 1,2 mln di operai in agricoltura

E' stato sottoscritto, con un aumento salariale del 3,9% ripartito in due tranche, il verbale di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per gli operai agricoli e florovivaisti scaduto il 31 dicembre 2013. Lo rende noto Coldiretti nel sottolineare che il nuovo contratto interessa 1,2 milioni di lavoratori. Un passo difficile e coraggioso in tempi di crisi che l’economia e la società italiana stanno attraversando, ma anche la conferma della dinamicità del settore agricolo e del ruolo che può svolgere a sostegno della ripresa.

Ai lavoratori del settore è stata garantita la necessaria copertura contrattuale, sia in termini di recupero del potere d’acquisto che di salario di produttività, grazie alla definizione delle linee guida per la sua esigibilità. L’agricoltura ha fatto segnare una crescita record delle assunzioni con un incremento record del 5,6%, nel numero di lavoratori dipendenti nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni 1 lavoratore dipendente su 4 assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati. Il rinnovo siglato da tutte le organizzazioni datoriali e di  rappresentanza del mondo del lavoro si contraddistingue, in termini di contenuti, in una riconferma e  rafforzamento del sistema della bilateralità contrattuale, oltre alla integrale riconferma degli assetti contrattuali esistenti. Di rilevante importanza l'allineamento alle effettive necessità delle imprese  dei livelli di flessibilità nella gestione del rapporto in termini di monte ore di straordinario, sia annuale che giornaliero, e settimanale e del regime di flessibilità multi periodale.

In ordine ai risultati del negoziato lo sforzo profuso in sede di trattativa al fine di creare i necessari spazi di rinnovamento e semplificazione,  oltre ad aver avuto esito positivo, non ha prodotto alcuna particolare compromissione a riguardo l’entità degli aumenti salariali risultati assolutamente compatibili e congrui rispetto alla congiuntura economica che attraversa in complesso il sistema agricolo, né alle concessioni alla controparte sindacale per molta parte legate al sistema di protezione sociale dei lavoratori.