9 Dicembre 2016

Latte, con etichettatura basta inganno del falso Made in Italy

L’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte è necessario per il 96% degli italiani, in quanto strumento per garantire  trasparenza e scelte di acquisto consapevoli. E’ quanto si afferma nel commentare l’attesa firma, da parte dei ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, del decreto che introduce in etichetta l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero-caseari fortemente sostenuto da Coldiretti,  dopo il via libera comunitario e il parere positivo delle Commissioni Agricoltura della Camera e del Senato e l'intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni.

“Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, senza che questo sia stato obbligatorio fino ad ora riportarlo in etichetta”, ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta anche di un importante segnale di cambiamento anche a livello comunitario dove occorre proseguire nella battaglia per la trasparenza". 1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia, possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, burro formaggi e yogurt garantita da livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine, realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione. L’obbligo di indicare l’origine in etichetta salva dall’omologazione l’identità di ben 487 diversi tipi di formaggi tradizionali, censiti a livello regionale territoriale e tutelati perché realizzati secondo regole tramandate da generazioni, che permettono anche di sostenere la straordinaria biodiversità delle razza bovine allevate a livello nazionale.

"Si tratta di un risultato importante nella battaglia di legalità che da tanto tempo stiamo combattendo, ha dichiarato Maria Letizia Gardoni, delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa, ribadendo come tale provvedimento " è necessario sia per dare le corrette informazioni al consumatore sia per riconoscere un giusto reddito al lavoro quotidiano svolto nelle nostre aziende che producono e trasformano vero latte Made in Italy ogni giorno".

L’obbligo di indicare in etichetta l’origine, è una battaglia storica che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare, ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa, ma l’etichetta resta anonima per circa 1/3 della spesa dai salumi ai succhi di frutta, dalla pasta al latte a lunga conservazione, dal concentrato di pomodoro ai sughi pronti fino alla carne di coniglio.  Due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza indicazione in etichetta, come pure i succhi di frutta o il concentrato di pomodoro dalla Cina i cui arrivi sono aumentati del 379% nel 2015, per un totale di 67 milioni di chili. L’Italia ha fatto scattare il 7 giugno 2005 l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy, mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d'obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.


L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione origine

E quelli senza

Carne di pollo e derivati

Salumi

Carne bovina

Carne di coniglio

Frutta e verdura fresche

Carne trasformata

Uova

Frutta e verdura trasformata

Miele

Derivati del pomodoro diversi da passata

Passata di pomodoro

Concentrato di pomodoro e sughi pronti

Latte/Formaggi 

Derivati dei cereali (pane, pasta)

Pesce

Riso

Extravergine di oliva

Fonte: Elaborazioni Coldiretti