12 Gennaio 2016

La Dieta Mediterranea Made in Italy, torna sulle tavole

Svolta a tavola dove torna la famosa dieta mediterranea con un aumento che va dal 4% negli acquisti di frutta, al 17% per quelli di olio di oliva, ma cresce anche la spesa anche per il pesce (+5%), per gli ortaggi freschi e per la pasta secca (+1%), in netta controtendenza rispetto agli anni della crisi dove si era registrato un drastico crollo. E’ quanto emerge dal primo bilancio Coldiretti sui consumi alimentari degli italiani nel 2015 che, dopo sette anni di calo, tornano a salire debolmente dello 0,3%, ma con un deciso orientamento a privilegiare cibi salutari per una maggiore consapevolezza dello stretto rapporto tra alimentazione e benessere, secondo elaborazioni su base dei dati Ismea relativi ai primi nove mesi del 2015.

Si tratta di una storica inversione di tendenza dopo anni di tagli progressivi, che avevano portato il consumi dei prodotti base della dieta mediterranea su valori da minimo storico. E’ il caso della frutta con i consumi per persona che erano scesi a più di 130 Kg all’anno che equivalgono a non più di 360 gr. al giorno, rispetto ai 400 gr. consigliati dall’Organizzazione Mondiale ella Sanità per una buona salute. Nel 2015, invece, la spesa degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura è tornata a risalire e rappresenta ora il 23% del totale del budget destinato dalle famiglie all’alimentazione, per un importo di 99,5 euro per famiglia al mese, la prima voce della spesa degli italiani. Un dato importante poichè pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, hanno consentito agli italiani di conquistare fino ad ora record nella longevità: nell’Unione Europea l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2.

In Italia il ritorno della dieta mediterranea è accompagnato da una vera svolta green nel carrello, dal biologico al Km 0 fino alle denominazioni di origine. Se gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 20% degli acquisti, sono state 15 milioni le persone che hanno scelto prodotti locali a Km 0 che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, mentre ad acquistare regolarmente prodotti tipici legati sono ben 2 italiani su 3, secondo l’indagine Doxa per Coop. La dieta mediterranea Made in Italy si è però affermata anche all’estero con aumenti che vanno dall’11% per l’ortofrutta al 10 % per l’olio di oliva dal +9% per la pasta al +6% per il vino che ha realizzato il record storico con un preconsuntivo di 5,4 miliardi di fatturato realizzati oltre i confini nazionali, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi ai primi 10 mesi del 2015. Un andamento certamente favorito dalle condizioni economiche positive dovute alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli su mercati importanti come quello statunitense, ma che è  la conferma che il mondo ha fame di Made in Italy, anche grazie al successo di Expo.

Il Made in Italy alimentare nel mondo, nel  2015, ha raggiunto il record storico delle esportazioni pari a circa 36 miliardi di euro (+7%). Sull'argomento è intervenuta anche Maria Letizia Gardoni, Presidente dei Giovani di Coldiretti, affermando che:"I record dell'agroalimentare italiano sono strettamente legati alla qualità delle nostre produzioni, all'attenzione continua per la sostenibilità ambientale e alla reattività di un nuovo modello di sviluppo agricolo guidato anche dalle nuove generazioni. In ogni dato economico positivo c' è la storia dei tanti occupati nel settore e, la capacità visionaria di Coldiretti che ha rimesso al centro dell'agenda politica e delle vicende economiche l'agroalimentare italiano in tutte le sue sfaccettature"