18 Febbraio 2015

Istat: dall’inizio della crisi crollo nascite del -12%

Il crollo delle nascite registrato negli ultimi anni, iniziato con la crisi economica nel 2008 con una netta inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, è proseguito fino a raggiungere il picco minimo nel 2014, con ben il 12% di nati in meno. È quanto emerge da un’analisi sul bilancio demografico secondo dati Istat, che ha registrato nel 2014 circa 68mila nascite in meno rispetto all’inizio della crisi, con una tendenza che era stata ponderata almeno in parte dall’aumento dei nati stranieri, che si è però fermato scendendo per la prima volta sotto la soglia di 2 figli per donna (1,97).

Il drastico crollo della nascite dimostra quanto la depressione economica stia incidendo soprattutto sulla creazione di nuovi nuclei familiari e sulla procreazione. Dal 2000 in poi, le nascite in Italia sono aumentate in modo costante nel corso del tempo, ma a partire dal 2008 la situazione-nascite è calata in maniera molto brusca, provocando una progressiva riduzione fino a raggiungere la situazione allarmante di oggi. È inoltre cambiato l’identikit della mamma italiana, a partire dall’età media del parto, che si è innalzata fino ai 31,4 anni circa.

La riduzione delle nascite è un segnale preoccupante per un Paese che deve tornare a crescere e puntare su un maggiore impegno a sostegno della famiglia, che rappresenta il nucleo di riferimento della società e della gran parte delle imprese italiane.