24 Febbraio 2014

Intervista a Vittorio Sangiorgio

Il Presidente dei Giovani Coldiretti, Vittorio Sangiorgio, è giunto al termine del proprio mandato. L'imprenditore saluta gli associati raccontando il suo percorso, le esperienze maturate e svelando qualche progetto futuro.

Staff Giovani Impresa: Sono passati quattro anni dalla tua elezione. Com’è cambiato Vittorio Sangiorgio in questi anni?

Vittorio: Nella prima intervista, rilasciata quattro anni fa, fui definito scanzonato e determinato ad arrivare fino in fondo. In questi anni più che cambiato credo di poter affermare di essere cresciuto, senza aver perso tuttavia quell'essere fanciullo che è dentro di me e che mi permette anche di poter sorridere quando le circostanze sono particolarmente impegnative. E qualcuno poi ha detto che alla fine ho messo la testa a posto sposandomi...

Staff Giovani Impresa: Rappresentare la forza giovane del Paese a livello nazionale non è un’impresa da tutti. Come hai scelto di interagire con la base dei giovani associati?

Vittorio: Rappresentare una forza come i giovani di Coldiretti è stata l'esperienza di vita associativa che più mi ha riempito di orgoglio. Al tempo stesso, però, ho capito anche la grande responsabilità di rappresentare oltre 50.000 giovani imprenditori convinti di poter contribuire a dare una svolta epocale. Per poter far ciò abbiamo in quattro anni girato tutto il Paese, provincia per provincia e regione per regione, andando incontro alle preoccupazioni e alle proposte di tutti i giovani di Coldiretti. E' stato stato straordinario vederli parlare di innovazione nel corso degli Oscar Green regionali e nelle assemblee del centro, sud e nord. Soprattutto ho voluto dare un messaggio forte, dicendo cosa possiamo fare noi per il Paese, proprio come recita il Manifesto "Giovani per l'Italia".

Staff Giovani Impresa: Secondo te cosa distingue i giovani Coldiretti dal resto delle associazioni giovanili?

Vittorio: Coldiretti Giovani Impresa ha innanzitutto osato facendo corrispondere alla parola giovane anche l'età. Nell'era attuale un paese può proiettarsi nel futuro solo attraverso un confronto con i trentenni di oggi, che equivalgono ai quarantenni degli anni '90. Giovani impresa ha portato l'innovazione della proposta nella rappresentanza giovanile, spesso invece troppo arroccata sulla protesta fine a se stessa.Così facendo abbiamo chiesto ricambio della classe dirigente e Coldiretti ci ha sostenuto accompagnandoci fino al punto di eleggere un presidente confederale trentaduenne. Per noi "l'Italia è il futuro" perché ce la immaginiamo di qui ai prossimi vent'anni, quando anch'io sarò un cinquantenne .

Staff Giovani Impresa: L’episodio che ti ha colpito di più e l’esperienza che ti è rimasta dentro.

Vittorio: Sono rimasto di stucco nel vedere l'Auditorium della musica con 2000 giovani, 2000 sogni e 2000 idee. Un precedente unico nel nostro Paese e che ha stupito non solo me. Dentro invece porterò per sempre con me l'esperienza di una bimba che ha ripreso a parlare grazie all'impegno dell'azienda agricola dove lavora il padre. Con l'Oscar Green siamo riusciti a dare un messaggio straordinario al nostro Paese, dove l'innovazione a volte consiste semplicemente nel restituire il sorriso a chi l'ha perso.

Staff Giovani Impresa: Quale consiglio senti di dare alla persona che prenderà il tuo posto?

Vittorio: Di essere se stesso. Io ho cercato di dare me stesso a Coldiretti e ai suoi giovani. La spontaneità delle persone e il loro autentico valore è la vera forza di questa associazione.

Staff Giovani Impresa: Ora che la tua esperienza da Presidente dei Giovani Coldiretti è terminata, hai qualche nuovo progetto in cantiere?

Vittorio: E' terminato il mio impegno nei giovani, ma ho avuto il piacere di essere stato scelto dagli associati di Salerno per presiedere la loro federazione. Sto lavorando per fare in modo che al comparto economico delll'agroalimentare salernitano venga riconosciuto il suo ruolo centrale nello sviluppo economico della provincia e non solo. E, infine, vorrei continuare a far crescere l'azienda di famiglia, che sta diversificando i propri ambiti operativi e si prepara a cogliere le opportunità del turismo enogastronomico con una residenza di campagna nel cuore del Cilento, patria della dieta mediterranea. Ma al di là di tutto continuerò a divertirmi, mettendo come sempre tutto me stesso in ciò che faccio.
E ai giovani di Coldiretti dico che bisogna pensare in grande. Questa è la più grande lezione che mi ha dato la nostra organizzazione.