17 Luglio 2014

Inflazione, allarme consumi con -12% frutta e verdura

Sono i vegetali freschi a far segnare il maggior crollo dei prezzi con un calo del 12% al consumo con effetti che sono molto più pesanti sulle imprese agricole, ma anche sui consumatori con gli acquisti che sono scesi per la frutta e verdura ben al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di almeno 400 grammi per persona al giorno. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi all’ inflazione a giugno che con un calo per l’alimentare dello 0,6% evidenziano i pericolosi effetti della spirale deflazione e consumi sulla tavola degli italiani.

Il consumo di frutta e verdura degli italiani è sceso al minimo dal 2000 perché le famiglie sono state costrette a tagliare gli acquisti e a mettere oltre 100Kg di ortofrutta in meno in media nel carrello nel  2013, ma la situazione si è aggravata pesantemente nel primo semestre di quest’anno per l’effetto congiunto della crisi economica e del maltempo. Nel corso del 2013, sono state acquistate complessivamente dagli italiani 7,8 milioni di tonnellate di ortofrutta con una netta prevalenza della frutta con 4,2 milioni di tonnellate sulla verdura che è scesa a 3,6 milioni di tonnellate.

Coldiretti è impegnata in una operazione di rilancio dei consumi della frutta e verdura di stagione durante l’estate e presenterà al Governo una serie di proposte per interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro. In particolare Coldiretti chiede una corretta riconversione varietale; il coordinamento unico per l’immissione del prodotto sul mercato; la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata; la regolamentazione sul commercio in materia di confezionamento che riduca i costi evitando il moltiplicarsi di formule diverse; lo sviluppo di fondi mutualistici per affrontare le situazioni eccezionali; la progettazione di nuove forme assicurative multirischio che comprendano le situazioni di crisi; l’esclusione della frutta più facilmente deperibile dal sistema del libero servizio nella Gdo.