15 Febbraio 2017

Indicazioni geografiche, CETA UE- Canada regalo alle lobby industriali

Approvato dall'Europarlamento il Comprehensive Economic and Trade Agreementr (Ceta) tra UE- Canada sulle produzioni alimentari coperte da indicazioni geografiche Made in Italy, che rappresenta "un grande regalo alle grandi lobby industriali che nell’alimentare puntano all’omologazione e al livellamento verso il basso della qualità", questo il commento a caldo del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. "Un accordo che di fatto mantiene una situazione di ambiguità in cui da decenni versano le indicazioni geografiche italiane non facilitando la chiarezza necessaria tale da permettere ai consumatori di distinguere il prodotto originale dalle usurpazioni di bassa qualità, continua Maria Letizia Gardoni, Delegata Nazionale Coldiretti Giovani Impresa".

Sebbene l'accordo autorizzi  l’accesso al mercato canadese  di 171 prodotti ad indicazione geografica dell’UE tra cui figurano 41 nomi italiani (rispetto alle 289 denominazioni Made in Italy registrate),  queste dovranno coesistere con i marchi canadesi registrati. Ad esempio, il Prosciutto di Parma, il Prosciutto San Daniele, il Prosciutto Toscano e il Prosciutto di Modena potranno entrare nel mercato canadese con il loro nome ma saranno venduti assieme ai prodotti d’imitazione canadese di cui in precedenza è stato registrato il marchio. Fino ad oggi, ricorda Coldiretti, non era riconosciuta la possibilità di coesistenza tra i prodotti e per tale ragione il Prosciutto di Parma Dop poteva essere commercializzato solo come "Prosciutto originale” in quanto l’utilizzo del termine “Parma” avrebbe significato un’usurpazione del marchio registrato dall’azienda privata Maple Leaf Foods, la più grande industria alimentare canadese.

Sempre in base all’accordo, i produttori canadesi potranno continuare ad utilizzare il termine Parmesan ma anche produrre e vendere con tale denominazione, come già fanno, Gorgonzola, Asiago, Fontina, in quanto considerati generici dall’accordo, ma dovranno apporre l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta (esempio Asiago Made in Canada), senza però possibili evocazioni (quali bandiere o immagini di posti notoriamente riconosciuti). Nel caso di eventuali nuovi prodotti canadesi di imitazione, questi dovranno essere accompagnati dalle espressioni “tipo; stile o imitazione” (esempio “stile squacquerone di Romagna”).

L’accordo non elimina l’ambiguità in cui versano le indicazioni geografiche italiane- precisa Coldiretti -  al contrario interviene  a vantaggio delle lobby industriali su una situazione caratterizzata dal 90% per cento dei formaggi di tipo italiano consumati in Canada di produzione locale, dal pecorino friulano al Romano cheese, dal Romanello al Crotonese, dalla Fontina alla scamorza fino al Parmesan.

 

EFFETTI ACCORDO CETA SU DENOMINAZIONI ITALIANE IN SINTESI

1)    Il Canada continuerà a produrre e vendere sul proprio mercato Parmesan

2)    Il Canada continuerà a produrre e vendere Gorgonzola, Asiago, Fontina ma dovrà aggiungere l’indicazione Made in Canada

3)    Il Canada potrà iniziare a produrre e vendere prodotti non presenti prima come ad esempio lo “squacquerone di Romagna” ma dovrà aggiungere il termine style o imitazione

4)    Potrà entrare sul mercato canadese il prosciutto di Parma Dop (fino ad ora precluso) in coesistenza però con il Prosciutto di Parma canadese