19 Luglio 2017

Incendi boschivi: un costo per la collettività di oltre diecimila euro all’ettaro

Incendi boschivi in Italia, una vera e propria piaga di questi ultimi giorni, che sta mettendo in ginocchio il nostro Paese. Secondo alcune stime, sembra che ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. La devastante ondata di incendi boschivi dovuta al caldo tropicale e alla conseguente siccità, ma anche  favorita dall’azione dei piromani, provoca un costo per la collettività stimabile in circa diecimila euro all’ettaro percorso dalle fiamme. Oltre alla drammatica perdita di vite umane, gli incendi hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del Paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica, responsabile dei cambiamenti climatici. Per ogni ettaro di macchia mediterranea andato in fumo sono morti in media 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili.

Sono migliaia le varietà vegetali danneggiate dagli incendi boschivi come querceti, faggeti, castagneti, cerreti, ma anche i funghi e le erbe aromatiche. Insieme alle disdette provocate in molti agriturismi sono gravi anche i danni diretti registrati alle coltivazioni agricole, le perdite di animali con la distruzione di numerosi fabbricati rurali. Anche specialità alimentari tradizionali sono andate perse come vigneti, oliveti e pascoli. Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare perché è mancata l’opera di prevenzione con 12 miliardi di alberi dei boschi italiani che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili in preda ai piromani.

Oggi, rispetto all'Unità d'Italia, è praticamente raddoppiata la superficie coperta da boschi che sono alla mercé dei piromani. “Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che occorre cogliere le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali “alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale”.

I DANNI DEGLI INCENDI

1)    Costo degli interventi per emergenza

2)    Perdita di biodiversità per danni alla fauna e alla flora con boschi di querce, di faggio, di castagno, di cerro ma anche funghi ed erbe aromatiche.

3)    Impedite nelle aree a fuoco tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono a settembre decine di migliaia di appassionati.

4)    Difficoltà per turismo e agriturismo per calo delle presenze nelle aree coinvolte

5)    Danni diretti alle coltivazioni, perdite di animali, distruzione di numerosi fabbricati rurali con perdita anche di specialità alimentari tradizionali come vigneti, oliveti e pascoli

Fonte: Elaborazioni Coldiretti