5 Giugno 2018

Giornata Mondiale dell’Ambiente: lotta alla plastica monouso

La Giornata Mondiale dell’Ambiente è stata proclamata nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e da quel momento, il 5 giugno si è sempre festeggiata questa data importante per tutta l’umanità. Ogni anno l’ONU sceglie un tema particolarmente urgente: nel lontano 1974 era “Solo una Terra”, l’anno scorso “Connettere le persone alla natura” e quest’anno invece è la “Lotta alla plastica monouso!”. Lo slogan è "Beat Plastic Pollution, Beat Plastic Pollution. If you can't reuse it, refuse it".  Ultimamente viene chiesto a un Paese di ospitare questo evento annuale: anche l’Italia è stata una nazione ospitante nel 2015, mentre quest’anno tocca all’India. Si tratta di una ricorrenza che è stata istituita per sensibilizzare i governi e la popolazione sulle grandi tematiche ambientali, per non dimenticare mai che la natura deve essere tutelata e che dobbiamo trovare il modo migliore per farlo.

Come ha messo in evidenza l’Unep, ogni anno vengono riversati negli oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici e si usano 500 miliardi di buste di plastica: questi non fanno che inquinare e distruggere tutti gli habitat sottomarini. L’acqua è una fonte di vita e in quanto tale deve essere trattata: il consumo di plastica non fa altro che devastare gli oceani e uccidere intere specie. Siamo tutti abituati a utilizzare i sacchetti di plastica (che fortunatamente sono sempre più spesso sostituiti da quelli biodegradabili) ma non è solo questo il problema. Ogni minuto, nel mondo, vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte viene riciclata perchè come abbiamo visto questo è uno dei materiali più difficili da recuperare.

Solo il 57% degli italiani – dati Eurobarometro – fa la raccolta differenziata, ben al di sotto della media dell’Unione Europea, dove il 65% dei cittadini la pratica. Un comportamento che si scontra con il fatto che ben il 95% dei nostri connazionali ritiene importante proteggere l’ambiente messo a rischio dalla quantità crescente di rifiuti, dall’inquinamento atmosferico e dai cambiamenti climatici. In realtà si assiste anche in Italia a una maggiore consapevolezza dell’importanza di adottare comportamenti più sostenibili come dimostrano le scelte di acquisto che portano a privilegiare prodotti meno inquinanti a partire, ad esempio, dalla spesa a chilometro zero dal contadino.

Un tema che riguarda non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche la stessa salute degli animali, da quelli marini fino a quelli da fattoria. I rifiuti di plastica sono, infatti, i più diffusi anche nelle campagne, spesso a causa dell’inciviltà di chi abbandona le stoviglie utilizzate per i picnic. Mucche, pecore o cavalli degli allevamenti rischiano così di restare soffocati dai residui come sacchetti o piatti, ma si registrano episodi in cui animali sono morti addirittura a causa di prodotti “di moda” come i resti delle lanterne cinesi che sempre più frequentemente vengono fatte volare in cielo. Accanto ai comportamenti scorretti dei cittadini, non mancano poi i casi in cui le campagne vengono utilizzate addirittura per lo smaltimento illecito di rifiuti abbandonati nottetempo senza curarsi dei gravissimi danni che ciò comporta all’intero settore agricolo.