22 Marzo 2017

Giornata mondiale dell’acqua: Italia a secco con ingenti danni da siccità

Nella giornata mondiale dell'acqua, fanno preoccupare alcune considerazioni circa la stagione invernale che si è appena conclusa, con il 24% di pioggia in meno. Questo dato è solo l’ultimo segnale dei profondi cambiamenti nella disponibilità di acqua e nella distribuzione della pioggia nel nostro Paese: il clima sempre più tropicale ha provocato ingenti danni non solo alla nostra agricoltura, ma anche alle strutture e alle infrastrutture, danni che ammontano a più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio. La giornata mondiale dell’acqua, dunque, viene celebrata con l’Italia praticamente a secco per la mancanza di precipitazioni. Il fiume Po è in magra, come è accaduto ad agosto, con il livello idrometrico che al Ponte della Becca misura -2,7 metri, un metro più basso dello scorso anno. La situazione di difficoltà in cui versa il Paese è dunque evidente dai principali bacini idrografici.

Secondo l’ultimo monitoraggio, lo stato di riempimento del Lago Maggiore è al 51,5%, quello del Lago di Iseo al 22,1% quello del Lago di Como al 17,1% mentre più positiva è la situazione del Garda con il 79,2%. Al Nord in Piemonte e in Emilia Romagna il volume complessivo delle risorse idriche disponibili è ai livelli minimi dal 2010, ma in difficoltà sono anche la Lombardia dove è già attivato da settimane l`Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, il Trentino Alto Adige e il Veneto. Nel resto della Penisola la situazione è a macchia di leopardo con Abruzzo, Basilicata e Sicilia, che segnalano le più basse disponibilità idriche degli ultimi anni. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno.

Siccità e forti piogge a carattere alluvionale rappresentano gli eventi climatici che si sono maggiormente abbattuti sulle Regioni italiane. La siccità rappresenta l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, con due eventi gravi, nel 2003 e nel 2012, interessando maggiormente le aree del Nord e del Centro Italia. Per quanto riguarda i fenomeni precipitativi forti, i danni riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture, con rispettivamente il 30, 40 e 30% dei danni complessivi. I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.