22 Aprile 2016

Giornata della Terra, in Italia aumentano i terreni abbandonati

Giornata della Terra: oggi si celebra la 46esima edizione in tutto il mondo, con appuntamento centrale a New York dove Ban Ki Moon e i leader mondiali ratificheranno lo storico accordo sul clima siglato lo scorso dicembre a Parigi. L'allarme lanciato da Coldiretti, proprio in questa Giornata della Terra, riguarda la perdita in Italia del 28% della terra coltivata per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato, che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. Solo 1 pianta da frutto su 3 si è salvata negli ultimi 15 anni, con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante di mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti, che rischiano di far perdere all’Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea. La situazione non è migliore per le fattorie, da dove sono scomparsi 2 milioni di animali tra mucche, maiali e pecore negli ultimi 10 anni, con il pericolo di estinzione per le razze storiche e lo spopolamento delle aree interne e montane. A rischio c’è anche il primato dell’enogastronomia Made in Italy, con la dipendenza dall’estero che per carne, salumi, latte formaggi che è vicina al 40%.
Sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale della precedente programmazione, minacciate di estinzione sono ben 130 razze allevate, tra le quali ben:

  • 38 razze di pecore
  • 24 di bovini
  • 22 di capre
  • 19 di equini
  • 10 di maiali
  • 10 di avicoli
  • 7 di asini.

Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono i cambiamenti climatici, con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Il risultato è che sono saliti a 7.145 i comuni italiani, ovvero l'88,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Di questi 7.145 comuni, viene specificato nel documento:

  • 1.640 hanno nel loro territorio solo aree a derivata propensione a fenomeni franosi
  • 1.607 sono invece i comuni a pericolosità idraulica
  • 3.898 quelli in cui coesistono entrambi i fenomeni.

La Giornata della Terra è anche un'occasione per riflettere sulla condizione di quelle regioni con il 100% dei comuni a rischio idrogeologico, che in totale sono 7: Valle d'Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata. A queste si aggiungono Calabria, provincia di Trento, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia con una percentuale di comuni interessati maggiore del 90%. Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola. Per questo occorre combattere concretamente i due furti ai quali è sottoposta giornalmente l’agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine, che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto, che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori per colpa di una filiera inefficiente.

"L’ingrediente segreto che sta dietro la grande eccellenza italiana, non è solo un mix di tradizioni e prodotti distintivi unici, ma anche la grande attenzione alla sostenibilità ambientale” ha dichiarato Maria Letizia Gardoni, Presidente dei Giovani di Coldiretti, in occasione di questa Giornata della Terra. “La terra e sua biodiversità vanno protetti e tutelati. Il mio obiettivo e quello di tutti i nostri giovani agricoltori è di mantenere il più possibile inalterato l’equilibrio ecosistemico del contesto in cui ci troviamo, con lo scopo di mantenere, di andare a ripopolare e rinvigorire la biodiversità animale e vegetale della nostra terra e del nostro territorio".