27 Gennaio 2015

Giornata della Memoria: Israele terra del latte e del miele a Expo2015

Oggi, 27 Gennaio 2015 è la Giornata della Memoria.
Sono passati 70 anni da quando i cancelli di Auschwitz si sono aperti, spalancando gli occhi del mondo su uno degli orrori più grandi e più gravi di cui l’uomo sia stato protagonista. Uomini, donne e tantissimi bambini, sono stati testimoni di atrocità inaudite: i sopravvissuti oggi portano ancora i segni indelebili di una pagina tristemente nota della storia, oggi come ogni 27 Gennaio da allora, è obbligatorio ricordare per non dimenticare.
La comunità ebraica, il popolo di Israele ha saputo risollevarsi e oggi quella terra non è solo aggrappata a ricordi orribili, ma è anche un paese all’avanguardia quando si parla soprattutto di sviluppo sostenibile.
La terra del latte e del miele, come viene definita, si è guadagnata un posto di tutto rispetto all’interno di Expo2015: un padiglione interamente dedicato a questo paese chiamato Field of Tomorrow, letteralmente I campi del futuro.
Rispetto alla Terra Promessa delle Sacre Scritture, Israele ha da sempre dovuto fare i conti con un terreno piuttosto arido e risorse limitate che hanno costretto a trovare alternative che, oggi, si traducono in soluzioni innovative applicate all’agricoltura.

Un paese con risorse naturali limitate come Israele, fin dalla sua nascita ha dovuto impostare la sua politica agricola sulla base di un approccio a lungo termine. La scarsità delle risorse naturali ha portato il paese ad essere un pioniere nell’uso di tecnologie innovative, al fine di compensare la carenza naturale di risorse. Pur con un’eredità di migliaia di anni in cui i cambiamenti nel corso del tempo sono stati lenti, oggi il comparto agricolo è interamente basato sulla tecnologia e riesce a tenere il passo grazie alla rapidità delle innovazioni” ha dichiarato Elazar Cohen commissiario generale dell’Expo per Israele(Fonte: ecologiae)

Il concetto-chiave è sempre lo stesso: innovazione; la stessa che i nostri giovani impiegano per dare vita ad una agricoltura sempre più 2.0. Il padiglione di Israele è stato realizzato in materiali riciclabili per rimarcare il concetto di sostenibilità e la spettacolarizzazione è data da un giardino verticale nato dalla mente dell’architetto David Knafo, che ha voluto raccontare come da una terra evidentemente arida e con poche risorse, si sia potuto ottenere un terreno fertile grazie all’innovazione e alla tecnologia che prende nome di SPASustainable Precision Agriculture. Nello specifico un processo che permette irrigazione e fertilizzazione ottimali per i campi, senza sprechi, il tutto grazie a sensori di precisione che ascoltano le necessità delle piante.
Il padiglione di Israele ad Expo2015  si traduce in un lungo viaggio attraverso l’ingegneria agricola e non a caso il padiglione è confinante con Palazzo Italia: lo scopo è quello di sottolineare come la visione del futuro in ambito agricolo sia molto simile e punti su idee assolutamente innovative che solo le giovani generazioni possono concepire grazie allo studio e alle esperienze sul campo.
(Fonte: Wired)