13 Ottobre 2017

G7: aumentano a 815mln gli affamati nel mondo (+38mln)

G7 e fame nel mondo: sono circa 815 milioni di persone con un aumentano di 38 milioni il numero di persone affette da questa terribile piaga. Questa la denuncia del presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo intervenuto all’apertura del mercato contadino di Campagna Amica al G7 agricolo a Bergamo nella zona sentierone dove sono presenti anche gli agricoltori terremotati. Nel suo intervento Moncalvo ha voluto evidenziare il paradosso di questa situazione che non trova ragione d’essere visto il drastico calo dei prezzi delle principali materie prime, scesi nel 2016 al minimo dell’ultimo quinquennio, secondo l’Indice Fao.

Una persona su tre nel mondo – sottolinea Coldiretti - lavora in agricoltura o nella pesca con 2,5 miliardi di addetti quotidianamente a sfamare il pianeta che molto spesso a causa delle quotazioni irrisorie versano loro stesse nell’indigenza. Per gli altri a pesare è il fatto che nonostante il forte calo dei prezzi alla produzione agricola quelli al consumo rimangono alti con conseguenti difficoltà per i più poveri dove resta alta l’insicurezza alimentare tanto che l’11% della popolazione soffre la fame secondo la Fao.

Oggi è chiaro che l’emergenza alimentare – sostiene Coldiretti non si risolve con i prezzi bassi all’origine per i produttori perché’ questi non consentono all’agricoltura di sopravvivere e, con la chiusura delle imprese, destrutturano il sistema che non è più in grado di riprendersi anche in condizioni positive. Gli aiuti alimentari sono necessari, ma non bastano e occorre investire nell’agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove – continua Coldiretti – devono essere garantiti credito e investimenti adeguati, se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, e si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose.

“Si tratta di un percorso necessario, ha dichiarato Maria Letizia Gardoni presidente dei giovani agricoltori di Coldiretti, anche per il perseguimento di uno degli obiettivi del G7 ovvero quello di aumentare il numero di giovani impiegati in agricoltura. Sono già tanti e in aumento i giovani che hanno visto nell’agricoltura il terreno ideale per pianificare il proprio futuro imprenditoriale facendosi promotori di un’idea multinazionale dell’agricoltura che vede la vendita diretta e quindi nell’accorciamento della filiera uno dei suoi elementi cardine”.

Occorre dunque rivedere a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo e perseguire un modello di sviluppo sostenibile che garantisca un sistema di tutela sociale ed economica in grado di assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo sicuro e accessibile a tutti, in Italia e nei Paesi più poveri - ha concluso il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “è necessario lavorare sulla sovranità alimentare con politiche ed investimenti dei Governi volti a favorire la crescita delle agricolture dei diversi Paesi e regole commerciali rispettose e consapevoli del valore del cibo ma anche promuovere azioni di riequilibrio all’interno della catena alimentare che contribuiscano alla valorizzazione e alla remunerazione delle produzioni agricole”.