10 Aprile 2015

Expo: calo turisti nel 2014, inversione di tendenza attesa nel 2015

Per la prima volta dall’inizio della crisi, nel 2014 si è registrata una flessione degli arrivi negli esercizi recettivi in Italia (-0,1%), con l’aumento degli arrivi di turisti stranieri (+0,3%) che non ha compensato il calo di quelli italiani (-0,5%). Un’inversione di tendenza è però prevista quest’anno grazie all’appuntamento di Expo 2015. Su un totale di 103,75 milioni di arrivi il 49% sono stranieri, per un totale di 50,4 milioni. Netta è la tendenza nella scelta delle strutture recettive, che nel 2014 fa registrare un calo degli arrivi in quelle alberghiere in uguale percentualmente (-0,3%) sia per gli stranieri che per gli italiani. Previsto invece in vista dell’Expo un aumento delle presenze nelle strutture non alberghiere (agriturismi, ostelli, bed and breakfast) da parte turisti stranieri, con un incremento record del 2,5%. Nel 2015 con l’Expo sono attesi in Italia 8 milioni di stranieri in più, per un totale di 59 milioni di arrivi, che generano una spesa aggiuntiva stimata in 5,4 miliardi. “L’Expo avrà veramente successo solo se sapremo create le condizioni per prolungare il soggiorno dei visitatori stranieri al di fuori dell’area espositiva di Milano, con nuove attrazioni lungo tutta la Penisola, dalle città alle campagne” ha affermato il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “l’Italia può contare su un sistema di quasi 21mila agriturismi e 10 mila tra fattorie e mercati degli agricoltori, dove poter alloggiare e acquistare prodotti genuini direttamente dal produttore, ma anche su iniziative ad hoc per lasciare della permanenza in Italia un ricordo indimenticabile”.

L’agroalimentare Made in Italy si afferma come il vero motore catalizzatore della presenza dei turisti stranieri in Italia per l’Expo, per una spesa media di 675 euro per arrivo, destinata per 1/3 (32%) all’acquisto di souvenir del gusto e ai pasti consumati fuori. Nel dettaglio, il 18% delle spese è riconducibile alle consumazioni in ristoranti, pizzerie, bar, caffè e rosticcerie per un totale di oltre 1 miliardo di euro, ai quali vanno aggiunti 750 milioni di euro (14%) per acquisti gli acquisti agroalimentari in supermercati e negozi di prodotti tradizionali. L’acquisto di prodotti Made in Italy, come ricordo della permanenza in Italia per l’Expo, è favorita dalle molteplici occasioni di valorizzazione dei prodotti locali avviate lungo tutta la penisola, con percorsi enogastronomici, città del gusto, mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo.
L’Italia è l’unico paese al mondo che può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e in una vasta offerta di prodotti tipici, con ben 269 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario, 4813 specialità regionale e 415 vini di alta qualità. Un altro record tutto italiano è negli standard di sicurezza dei prodotti Made in Italy, con una presenza di residui chimici in appena lo 0,6% dei cibi, 10 volte inferiore alla media dei Paesi extracomunitari e meno della metà della UE.

Tra le altre voci di spesa significative ci sono quelle per l’alloggio e i trasporti, che assorbono il 25% del budget disponibile per un totale stimato in 1,35 miliardi, anche per effetto dei rincari che si sono verificati attorno all’area espositiva. Rilevante anche l’importo dedicato allo shopping – abiti, calzature e altri oggetti di manifattura – per un importo di oltre 1,3 miliardi, pari al 24%. Più contenute le spese per attività culturali, ricreative e di intrattenimento svolte durante il soggiorno in Italia, per una cifra che supera i 900 milioni (17%).
La spesa è condizionata inoltre dalle destinazioni scelte, con Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli tra le tappe irrinunciabili. Non manca però la richiesta di percorsi alternativi alla scoperta delle produzioni alimentari tipiche, dalle campagne toscane a quelle piemontesi, dall’Emilia alla Puglia fino in Sicilia, dove il buon cibo viene abbinato al mare.