26 Ottobre 2015

Expo 2015: successo pasta Made in Italy in Italia e all’estero

In occasione del World Pasta Day festeggiato a Expo 2015, è stata divulgata un’analisi di Coldiretti/Ixè dalla quale emerge che più di 1 famiglia su 4 (28%) ha preparato pasta semplice o ripiena fatta in casa nel 2015. Il Pasta Day è stato festeggiato al Padiglione No farmers no party, al Cardo Sud di Expo, con una speciale lezione di preparazione casalinga del prodotto più amato dagli italiani da parte di Maria Pia Parisi, cuoca della famiglia Mattarella da 25 anni, che è stata protagonista nelle cucine del padiglione Coldiretti per la settimana della Sicilia a Expo.

La pasta, considerata il simbolo culinario dell’Italia dal 45% dei cittadini secondo un sondaggio del sito Coldiretti, sta tornando centrale sulle tavole degli italiani con la riscoperta delle tradizioni del passato e la tendenza alla realizzazione casalinga. Una tendenza confermata dal boom dei corsi di cucina negli agriturismi di Terranostra e nei mercati di Campagna Amica, ma anche dal successo delle trasmissioni televisive e delle pubblicazioni dedicate. Quando non è possibile dedicarsi al fai da te, si cerca comunque nello scaffale il prodotto che richiama alla genuinità e alla tradizione, come dimostra la decisa svolta nazionalista della pasta con la nascita e la rapida proliferazione di marchi che garantiscono l’origine Made in Italy del grano impiegato al 100%.

Un percorso che è iniziato nei primi anni della crisi, sotto la spinta dell’iniziativa del progetto di Filiera Agricola Italiana della Coldiretti (FAI), che si è esteso ad alcune etichette della grande distribuzione (da Coop Italia a Iper) fino ai marchi più prestigiosi (Ghigi, Valle del Grano Jolly Sgambaro, Granoro, Armando, ecc) fino all’annuncio dello storico marchio napoletano Voiello, che fa capo al Gruppo Barilla, che ora vende solo pasta fatta da grano italiano al 100% di varietà aureo. Un trend volto a garantire qualità e sostenibilità della produzione, favorita anche dalla volontà di sostenere il lavoro e l’economia italiana in un difficile momento del Paese, che spinge i consumatori a privilegiare scelte di acquisto sostenibili che contribuiscono al rilancio del Made in Italy.

I risultati sono evidenti con il record storico delle vendite di pasta italiana all’estero, grazie all’aumento del 6% nel primo semestre dell’anno, per un fatturato realizzato dalle esportazioni che salirà, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, all'importo di 2,4 miliardi di euro nel 2015, se il trend sarà mantenuto. Un successo ottenuto grazie alla crescita nei mercati tradizionali, come l’Unione Europea (+6%) e gli USA (+19%), ma anche sui nuovi mercati come la Cina, dove si è verificato un balzo del 35%.
L’Italia resta il maggior consumatore di pasta, con un quantitativo per persona pari a circa 26 kg all’anno, di 3 volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, 5 volte superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte superiore a quella di un giapponese. Nel podio dei mangiatori di pasta si piazzano dietro all’Italia:

  • Venezuela, con 13 kg all’anno a testa
  • Tunisia, con 12 kg all’anno pro capite.

A spingere la domanda estera sono stati sicuramente la ripresa economica e il tasso di cambio favorevole, ma anche l’effetto positivo di Expo 2015, con l’importante endorsement di Michelle Obama, che nella sua visita ha ricordato che con un pacco di pasta, pomodoro e basilico in 30 minuti si realizza un pasto delizioso. Una conferma della passione della First Lady per la pasta che è peraltro comune a molti personaggi famosi, da Madonna a Robert De Niro, da Scarlett Johansson a Quentin Tarantino, da George Clooney a Lady Gaga.
Nonostante si sia diffusa in molti Paesi stranieri una produzione locale di pasta, con 3,4 milioni di tonnellate di prodotto, l’Italia resta leader a livello mondiale con 1 pacco di pasta su 4 è Made in Italy.