4 Giugno 2015

Expo 2015: nel mondo 1 su 3 lavora in agricoltura

Secondo uno studio presentato dalla Coldiretti a Expo 2015, in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura, 1 lavoratore su 3 nel mondo, è impegnato nel settore dell'agricoltura o della pesca, con 2,5 miliardi di persone impegnate quotidianamente a sfamare il pianeta, che molto spesso sono i primi però a vivere in condizioni di povertà, perché manca un adeguato riconoscimento sociale ed economico del lavoro nei campi. Secondo la Fao, lo sfruttamento e la speculazione sul cibo alimenta il paradosso della presenza di molti agricoltori tra le oltre 800 milioni di persone che soffrono la fame.
Sono 570 milioni le aziende agricole presenti nel mondo, delle quali ben l’88% di tipo familiare, che rappresentano la stragrande maggioranza sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo.
Di queste:

  • il 35% si trova in Cina
  • il 24% in india
  • il 7% in Asia Centrale e in Europa

L’Italia si presenta a Expo 2015 con 155mila imprese in meno rispetto all’inizio della crisi, nel 2007, e non può permettersi dl perdere l’opportunità di rilancio offerta dalla grande esposizione universale.

“La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella delle regole, ha delegittimato il cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, con gli effetti che vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi più poveri, il cosiddetto land grabbing” ha affermato il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “Expo 2015 è una grande occasione per ripensare a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo e perseguire un modello di sviluppo sostenibile, che garantisca un sistema di tutela sociale ed economica, in grado di assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo sicuro e accessibile a tutti, in Italia e nei Paesi più poveri. È necessario lavorare sulla sovranità alimentare con politiche ed investimenti dei Governi, volti a favorire la crescita delle agricolture dei diversi Paesi e regole commerciali rispettose e consapevoli del valore del cibo, ma anche promuovere azioni di riequilibrio all’interno della catena alimentare, che contribuiscano alla valorizzazione e alla remunerazione delle produzioni agricole. Oggi, secondo lo studio della Coldiretti, per ogni euro speso dai consumatori italiani per l’acquisto di prodotti alimentari appena 15 centesimi arrivano agli agricoltori e, in alcuni casi, i compensi non sono neanche sufficienti a coprire i costi di produzione o a dare da mangiare agli animali allevati, come nel caso del latte.
L'emergenza alimentare non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori, perché questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e con la chiusura delle imprese destrutturano il sistema che non è più in grado di riprendersi. Occorre investire nell'agricoltura delle diverse realtà del pianeta, con politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni territoriali per sfamare prima di tutto le popolazioni locali e sfuggire all'omologazione, che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero.”

A valorizzare il ruolo delle campagne all’interno di Expo 2015 c’è il padiglione della Coldiretti, situato all’inizio del Cardo sul lato opposto all’Albero della vita, con un'enorme scritta No farmers no party e i maxivolti di veri agricoltori che tappezzano completamente le pareti esterne. Non c'è Expo, non c'è cibo e non c'è vita senza il duro lavoro nelle campagne. Le immagini degli agricoltori italiani, raccolte lungo tutta la penisola, testimoniano il giusto orgoglio di una professione che ha la responsabilità di nutrire il mondo. Con le due fiorentine nel piatto c’è il volto di Paolo Giorgi, 31 anni un giovane allevatore toscano che, insieme al fratello, conduce un’azienda con oltre 500 bovini di razza Limousine, alimentati con mangimi prodotti in azienda. Lancia invece le sue cipolle Luca Tomei, un giovane trentino laureato in scienze forestali, che nella sua azienda produce una vasta gamma di frutta e ortaggi, trasformata anche in succhi e confetture, che offre agli affezionati clienti che lo incontrano puntualmente nei mercati di Campagna Amica. Con una cassetta di fragole tra le mani c’ è la signora Maria con il marito Giuseppe, che si mantengono in forma grazie alla loro attività che tocca le province di Trapani, Palermo e Agrigento.