19 Agosto 2015

Expo 2015: agricoltura rosa per 1 azienda su 3, quasi la metà al Sud

Agricoltura italiana sempre più rosa: sono 215.329 le imprese agricole guidate da donne nel primo trimestre del 2015, dove ormai nelle campagne quasi 1 azienda su 3 (28,9%) è rosa per effetto della grande attrattività del settore agli occhi delle donne, che hanno contribuito al profondo rinnovamento dell'agricoltura Made in Italy. È quanto emerge da un'analisi di Donne Impresa Coldiretti presentata in occasione dell’incontro La forza delle donne in agricoltura. Testimonianze delle eccellenze italiane a Expo 2015. In Italia le imprese agricole gestite da donne al primo trimestre 2015 sono per quasi la metà localizzata nel Mezzogiorno (49,3%), mentre la forma giuridica prevalente é quella dell’impresa familiare.

Sotto il profilo dell’attività professionale, a prevale sono le iniziative che fanno leva sulla multifunzionalità, rese possibili grazie alla legge di orientamento fortemente voluta da Coldiretti (legge numero 228 del 18 maggio 2001), che ha rivoluzionato e allargato i confini dell’imprenditorialità agricola. Ne è la prova il protagonismo femminile nelle attività di educazione alimentare e ambientale con le scuole, le agri-tate, gli agri-asili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche la presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica. Nella loro attività imprenditoriale, le donne agricoltrici italiane hanno dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, la valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità.

“Certo è stato lungo il cammino delle donne agricole italiane: esso si è intrecciato con la crescita politica e sociale della nostra democrazia e con il prorompente protagonismo del soggetto donna, dei movimenti femminili e femministi sulla scena nazionale e mondiale” ha affermato Lorella Ansaloni, responsabile di Donne Impresa Coldiretti, aggiungendo che "riconoscere lo status professionale, sociale e imprenditoriale delle donne delle campagne è stato l’obiettivo di fondo della Coldiretti. Molte le tappe di questo percorso: il diritto alla pensione e alla sicurezza sociale, il nuovo diritto di famiglia, la tutela della maternità, le norme sulla parità di trattamento e, infine, la legge sulla imprenditoria femminile. Fondamentale è stato anche il lavoro sugli aspetti della formazione, della partecipazione, del cambiamento di modelli culturali discriminanti, della affermazione di una soggettività forte e autorevole. Un lavoro reticolare, fatto di piccole occasioni, incontri, discussioni: un mettersi alla prova da parte di tante donne, accompagnato e sostenuto dalla rete di molte colleghe. In tutto questo il ruolo di associazioni come il movimento femminile della Coldiretti, oggi coordinamento Donne Impresa, è stato prezioso e fondamentale ed è importante ricordarlo in occasione di una vetrina come WE-Women for Expo!"