3 Agosto 2015

Expo 2015: +500% prezzi frutta dal campo alla tavola

Dal campo alla tavola i prezzi della frutta moltiplicano fino al 500%:

  • le pesche sono pagate al produttore 0,30 euro e rivendute al consumatore a 1,80 euro
  • le susine, per le quali l’agricoltore si vede corrispondere 0,40 euro, si trovano sui banchi dei supermercati a 1,40 euro
  • i meloni schizzano da 0,40 euro a 1,40 euro al kg
  • l'uva da tavola che si trova in vendita a 2,50 euro rispetto agli 80 centesimi dati a chi la coltiva.

La situazione rende sempre più difficile per gli agricoltori italiani riuscire a coprire i costi di produzione. A denunciarlo è Coldiretti con un’analisi su dati Ismea relativi alla terza settimana di luglio, resa nota in occasione della Giornata dell’ortofrutta a Expo 2015, alla quale hanno partecipato migliaia di agricoltori provenienti dalle campagne dell'intera Penisola, insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e al Ministro Maurizio Martina.
“È in atto una vera speculazione, che sottopaga la frutta al di sotto dei costi di produzione agli agricoltori e non permette a molti cittadini di garantirsi il consumo di un prodotto indispensabile per la salute in questa stagione” afferma Roberto Moncalvo nel sottolineare che "nella forbice dei prezzi dal campo alla tavola c’è margine da recuperare, per garantire un reddito sufficiente agli agricoltori e acquisti convenienti per tutti i cittadini."

A rischio ci sono il territorio nazionale reso unico dalla presenza dei frutteti, la salute dei cittadini e un importante indotto economico e occupazionale. Sono oltre 345.883 le unità lavorative impegnate ogni anno nel settore, cui se ne aggiungono altre 28.621 che lavorano nell’industria della trasformazione. Le attività di raccolta che si concentrano nel periodo estivo rappresentano anche una preziosa opportunità di lavoro per 200mila giovani italiani.

In questo contesto una vera rivoluzione è in atto grazie al progetto Scendipianta di Fai, firmato dagli agricoltori italiani, che accorcia la filiera riducendo gli attuali 4-5 passaggi dal produttore alla vendita, per premiare di più chi produce bene e per fornire un prodotto più buono al commercio al dettaglio, che può offrire maggiore qualità al consumatore. Un obiettivo raggiunto con la definizione degli standard qualitativi, con la distribuzione commerciale e la selezione dei produttori in grado di garantire questi standard. Si aggiunge un sistema logistico che consenta di assicurare la maturazione ottimale dei vari prodotti, anche grazie alla realizzazione di una filiera ridotta e lo sviluppo delle varietà e zone vocate, per privilegiare la qualità alla quantità delle produzioni. Un progetto che ha trovato l’attenzione di una principale catena distributiva italiana, Conad, con cui è stato stretto un importante accordo. Su vari punti vendita sono arrivate le prime pesche e nettarine, una prova che piano piano si estenderà alle altre specie ortofrutticole.