19 Giugno 2015

Enciclica: Moncalvo, distorsioni pesano su agricoltura

Se guardiamo all’agricoltura, l’invito dell’ Enciclica è quello a rimettere le mani sulla considerazione del mercato nella sua dimensione globale, caratterizzata da molteplici e concomitanti fattori distorsivi, a partire dall’impatto sui prezzi dei sistemi monetari e finanziari, dalla possibilità di assicurare il diritto al cibo attraverso forme di agricoltura famigliare con attenzione ai bisogni delle comunità locali, al contrasto delle pratiche di deforestazione, alla rimozione dagli scaffali del cibo a basso costo causa di obesità, fino al necessario investimento in iniziative culturali sul cibo e di educazione alimentare. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per l’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco, che invita a ricercare il benessere per tutti eliminando inefficienze e sprechi, a ricercare buone pratiche, condannando la iniqua distribuzione delle risorse della terra. Anche l’agricoltura è responsabilizzata nel superare la crisi ecologica e nel difendere la relazione tra uomo e ambiente.

Non possiamo non citare - precisa Moncalvo - i casi di sfruttamento industriale dei suoli per la produzione di biocarburanti, che vengono sottratti alle comunità ai fini del sostentamento, o la stessa coltivazione degli ogm, che risulta un modello economico capace di produrre povertà e desertificazione attraverso forme di colonialismo del lavoro e privazione di libertà di scelta. Non c’è dubbio che l’Enciclica di Papa Francesco contenga esortazioni impegnative per tutti, riconoscendo la necessità di un quotidiano impegno individuale nel mantenere vivo il dialogo alla ricerca del bene comune. La conversione ecologica che viene ampliamente motivata come imperativo riguarda, infatti, il radicale cambiamento dell’attuale modello di sviluppo, in cui ciascuno come operatore o consumatore ha la sua parte.

L’Enciclica di Papa Francesco - continua Moncalvo - ci motiva e ci conforta nel nostro impegno per dare un adeguato riconoscimento economico e sociale del lavoro nei campi, dove pesano gli effetti di una globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento, la speculazione sul cibo e sottopaga i prodotti della terra. Con il loro lavoro, gli imprenditori agricoli italiani hanno costruito un'agricoltura di straordinaria qualità, con caratteri distintivi unici, con una varietà e un’articolazione che non ha uguali al mondo. Questo know how, replicabile in ogni parte del pianeta, è il contributo della Coldiretti per forze sociali ed economiche analoghe alla nostra in Paesi assai meno fortunati. L’agricoltura italiana è diventata oggi la più green d’Europa, con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp, per la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico e la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a km 0, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati, come avviene in 23 Paesi sui 28 dell’Unione Europea.

In occasione della presentazione dell'Enciclica, Coldiretti ha inoltre diffuso un'analisi sulla base dei dati della banca dati Noaa (National Climatic Data Centre) riguardo ai primi 5 mesi del 2015, che sono risultati i più caldi di sempre sul pianeta, facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,85 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo. Il mese di maggio ha superato ogni record storico, con valori superiori di 0,87 gradi alla media del XX secolo. Si tratta di valori che confermano la tendenza ad un'accelerazione nel surriscaldamento globale, poiché tra i 10 anni più caldi, da quanto sono iniziate le rilevazioni, ben 9 sono successivi al 2000. Il 2014 è in testa alla classifica degli anni più bollenti, a dimostrazione che è quanto mai appropriata la denuncia del Santo Padre sul fatto che “i vertici mondiali sull'ambiente degli ultimi anni non hanno risposto alle aspettative perché, per mancanza di decisione politica, non hanno raggiunto accordi ambientali globali realmente significativi ed efficaci". Una sollecitazione che assume un valore particolarmente significativo in vista del vertice Onu previsto a Parigi sul clima a dicembre.

LA TOP TEN DEGLI ANNI PIÙ CALDI DEL PIANETA DAL 1880
- ANOMALIA RISPETTO ALLA MEDIA IN GRADI CELSIUS -

1   2014 +0,69
2.  2010 +0,66
3.  2005 +0,65
4.  1998 +0,63
5.  2013 +0,62
6.  2003 +0,62
7.  2002 +0,61
8.  2006 +0,60
9.  2009 +0,59
10. 2007 +0,59

(Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Noaas)