13 Luglio 2017

Emergenza incendi: dodici miliardi di alberi sono preda dei piromani

Emergenza incendi nel nostro Paese: dodici miliardi di alberi dei boschi italiani, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati giungle ingovernabili, in preda ai piromani. Caldo africano e siccità, stanno formando un vero e proprio mix esplosivo che mette in pericolo i boschi italiani. La superficie coperta da boschi oggi interessa 10,9 milioni di ettari, e proprio questi boschi sono alla mercé di piromani. “Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Nel primo semestre del 2017 in Italia sono caduti appena 251 millimetri di pioggia, ben il 30% in meno rispetto alla media di riferimento che hanno causato una storica siccità e creato le condizioni per il diffondersi degli incendi provocati spesso da atti criminali.

Gli incendi provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse. Nelle foreste andate a fuoco sono impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali come la raccolta della legna, dei tartufi, e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi, che coinvolgono decine di migliaia di appassionati.

Emergenza incendi che si può contenere solo con il sostegno al lavoro nei boschi che può, effettivamente, rappresentare la condizione per una manutenzione ordinata a disinnescare fenomeni spesso dolosi e attivare reti di volontariato in grado di supportare l’attività degli organi preposti all’attività di spegnimento.

Bisogna dare attuazione immediata all’articolo 70 della delega ambientale, che prevede che siano in ogni caso remunerati i seguenti servizi:

  • fissazione del carbonio delle foreste a dell’arboricoltura da legno di proprietà demaniale, collettiva e privata
  • regimazione delle acque nei bacini montani
  • salvaguardia della biodiversità delle prestazioni ecosistemiche e delle qualità paesaggistiche
  • utilizzazione di proprietà demaniali e collettive per produzioni energetiche.