10 Marzo 2018

Dazi: UE-USA, dopo 20 anni la guerra commerciale torna nel piatto

Dazi doganali, la decisione di Trump sull'imposizione di dazi alle importazioni di acciaio e alluminio rischia di scatenare un effetto valanga, con profonde ripercussioni anche nel settore agroalimentare. E’ infatti proprio su questo fronte che l’Unione europea sferra la sua difesa con un aumento dei dazi pari a 950 milioni di euro di importazioni agroalimentari dagli Stati Uniti, dai fagioli rossi al burro d’arachidi, dal bourbon whisky al riso, dal tabacco ai sigari, dai mirtilli al succo d’arancia.

E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti in riferimento alle indiscrezioni emerse dal tavolo di lavoro della Commissione Europea per decidere le misure di ritorsione ai dazi di Trump sull’acciaio che potrebbero riguardare anche prodotti agroalimentari a stelle e strisce. Insieme ad acciaio, abbigliamento e scarpe, l’Unione Europea si prepara – sottolinea la Coldiretti - a colpire alcuni prodotti più rappresentativi della cultura alimentare del Made in Usa. I prodotti agroalimentari – precisa Coldiretti - pesano circa 1/3 del totale di 2,8 miliardi di valore delle merci nel mirino di Bruxelles.

Le importazioni di bourbon whisky statunitense in Italia valgono 25 milioni di euro nel 2017, il prodotto agroalimentare più colpito dalle misure di ritorsione che sta valutando l’Unione Europea.

I dazi americani contro l’Unione Europea tornano dopo venti anni quando gli Stati Uniti, dopo aver presentato ricorso al Wto contro il divieto europeo alla carne agli ormoni Usa, sono stati autorizzati a fissare nel 1999 una lista di prodotti sui quali sono stati applicati dazi doganali per un valore che ammonta a 116.8 milioni di dollari annuali.

Ora si riapre una guerra commerciale con gli Stati Uniti mette a rischio – continua Coldiretti – circa 4 miliardi di export agroalimentare Made in Italy con le esportazioni di cibo e bevande che sono aumentare del 6% nel 2017. Gli Usa – precisa Coldiretti – si collocano al terzo posto tra i principali Italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Il vino – conclude la Coldiretti – risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta.