19 Giugno 2014

Da inizio crisi, nascite in calo con record del -12% rispetto al 2008

Quella iniziata nel 2008 è una crisi economica che ha messo lentamente in ginocchio il Bel Paese. Per tentare di risparmiare il più possibile, le persone hanno iniziato a praticare tagli strategici anche sulla spesa alimentare, ma secondo un’analisi di Coldiretti, sul bilancio demografico dell' Istat del 2013 si sono contate 62.315 nascite in meno rispetto proprio all’anno 2008. In cinque anni la crescita demografica nel nostro territorio è calata del 12% e per la prima volta a diminuire sono anche i nati stranieri, in calo di ben 2.189 unità rispetto all’anno precedente.

Un dato preoccupante che dimostra quanto la depressione economica stia incidendo soprattutto sulla creazione di nuovi nuclei familiari e sulla procreazione. Dall’anno del Giubileo in poi, le nascite in Italia sono aumentate in modo costante nel corso del tempo, ma a partire dal 2008, proprio in concomitanza  con l’inizio della crisi, la situazione-nascite è calata in maniera molto brusca, provocando una progressiva riduzione fino a raggiungere la situazione allarmante di oggi.  In questo contesto è obbligatorio sottolineare che si sono ridotte anche le mamme: a cambiare, infatti,  è stata anche l’età media del parto che si è innalzata fino ai 31,4 anni circa.

Ad influenzare la possibilità di avere figli è stato anche e soprattutto il lento degenerarsi della situazione economica ed occupazionale che sta influendo sulla struttura sociale della popolazione. Le donne fanno figli più tardi rispetto al passato e quindi le nascite diminuiscono sensibilmente. Questo calo, dunque, viene percepito come un fatto preoccupante per il nostro Paese che deve e che tenta quotidianamente di tornare a crescere. A questo punto Coldiretti afferma che ci deve essere un maggior impegno a sostegno della famiglia, perché proprio questa rappresenta il punto focale della nostra società e della gran parte delle realtà imprenditoriali italiane.