26 Febbraio 2015

Crisi: discount +2,4%, si punta al risparmio; nel 2015 balzo fiducia

Nel 2014 è la spesa low cost nei discount alimentari a far segnare la migliore performance con un aumento del 2,4%, mentre si è riscontrato un vero e proprio crollo per le piccole botteghe alimentari (-2,6%). È quanto emerge da una proiezione sulla base dei dati Istat, che evidenziano un ulteriore calo dell’1,2% nel commercio al dettaglio nel 2014. Per quanto riguarda le categorie merceologiche, si registrano ovunque risultati negativi, ma in fondo alla classifica ci sono libri, giornali, dotazioni per l’informatica e telefonia, con un taglio del -2,8%.

Un’inversione di tendenza è prevista nel 2015, che spinge anche la ripresa nel carrello, con il ritorno della fiducia tra i consumatori ai massimi dal 2002 e la previsione di un aumento degli acquisti alimentari per la prima volta da inizio della crisi.
Secondo un’analisi Coldiretti/Ixè, nel 2014 quasi la metà delle famiglie (47%) ha dichiarato che le difficoltà economiche hanno avuto un effetto negativo sui consumi, che spesso si traduce nella ricerca di prodotti e varietà low cost, la rinuncia alle primizie e la ricerca di punti vendita più economici, con 3 milioni di famiglie che vanno nei discount.

Secondo il rapporto 2014 di Waste Watcher Knowledge for Expo, una quota rilevante di cittadini ha comprato meno, mentre ben 8 su 10 hanno addirittura scelto di mangiare il cibo scaduto.
In particolare, nel carrello della spesa degli italiani è così cambiato:

  • il 23% ha ridotto i quantitativi di ortofrutta
  • il 21% ha acquistato prodotti e varietà che costano meno
  • il 16% ha rinunciato a prodotti che costano troppo (dalle ciliegie ai frutti di bosco)
  • il 13% è andato alla ricerca di punti vendita con prezzi più bassi.