16 Marzo 2015

Crisi: addio dieta mediterranea, da -25% olio a -7% frutta

La crisi ha tagliato i consumi alimentari, ma ha anche profondamente modificato le abitudini degli italiani, che sono stati costretti a dire addio ai prodotti base della dieta mediterranea - dall’olio al vino, dall’ortofrutta alla pasta fino al pane, sceso al minimo storico all’Unità d’Italia – con pericolosi effetti per la salute.  È quanto emerge da un’analisi sulla spending review degli italiani, che ha evidenziato una contrazione nella spesa a partire dal 2008. Il crollo più pesante si è avuto per l’olio di oliva, riconosciuto unanimemente come elisir di lunga vita, con acquisti in calo del 25% e consumi a persona scesi nel 2014 a 9,2kg all’anno, dietro Spagna (10,4kg) e Grecia, che con 16,3kg domina la classifica. Anche per il vino si è avuto un forte contenimento, con una riduzione del 19% nei consumi, che adesso si aggirano complessivamente attorno ai 20 milioni di ettolitri. Molto preoccupante è la situazione per la frutta e verdura fresca poiché, per effetto di un calo del 7%, nel 2014 i consumi per persona si sono fermati a poco più di 130kg all’anno, che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma soprattutto si è ancora molto distanti da un’altra delle importanti raccomandazioni sugli stili alimentari, che riguarda il numero di porzioni di frutta e verdura assunte ogni giorno: in Italia solo il 18% della popolazione di età superiore a 3 anni ne consuma quotidianamente almeno 4 porzioni.

In calo il consumo di pasta, anche se gli italiani restano i maggiori consumatori per un quantitativo di circa 26 kg all’anno a persona, che è 3 volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, 5 volte superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte superiore a quella di un giapponese. Non è però mai stato così basso il consumo di pane, che è dall’inizio della crisi è praticamente dimezzato, scendendo nel 2014 al minimo storico per un quantitativo di circa 90 grammi, pari a meno di 2 fettine di pane al giorno (o 2 rosette piccole) a persona. Nel 2015 è attesa una ripresa, dopo che gli acquisti alimentari hanno toccato il fondo lo scorso anno, quando sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981. A preoccupare è anche il cambiamento nelle scelte dei prodotti da mettere nel carrello, se si considera che nel 2014 si è verificata una crescita solo per la spesa low cost nei discount, con un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente.
Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati infatti un elisir di lunga vita per gli italiani, che finora si sono classificati tra i più longevi al mondo, con una vita media che ha raggiunto i 79.8 anni per gli uomini e di 84.8 per le donne.

La situazione potrebbe variare in futuro, anche a causa del cambiamento degli stili alimentari soprattutto nelle giovani generazioni, con quasi 1/3 (30,8%) dei bambini che sono obesi o in sovrappeso. In particolare, secondo l’indagine Okkio alla Salute promossa dal Ministero della Salute, i bambini in sovrappeso sono il 20,9%, mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base di un campione di età compresa 8-9 anni nelle scuole primarie. A pesare sono le cattive abitudini, con l'8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate, mentre il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.
Coldiretti è impegnata nel progetto Educazione alla Campagna Amica, che coinvolge oltre 100mila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia, che partecipano ad oltre 3mila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre 5mila laboratori del gusto, organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.