7 Maggio 2016

Criminalità organizzata, a Roma confiscati beni per 80 milioni di Euro

Nelle mani della criminalità organizzata - che approfitta della crisi economica per penetrare in modo sempre più massiccio e capillare nell’economia legale - risultano essere almeno almeno cinquemila i locali della ristorazione del nostro Paese. E’ quanto si afferma in relazione all’azione dei carabinieri di Roma, che hanno confiscato beni per 80 milioni di euro tra i quali bar, ristoranti, pizzerie, anche nel centro storico della Capitale a quattro imprenditori, ritenuti coinvolti in traffici gestiti dalla camorra napoletana.

Acquisendo e gestendo direttamente o indirettamente gli esercizi ristorativi, le organizzazioni criminali hanno la possibilità di rispondere facilmente ad una delle necessità più pressanti: riciclare il denaro frutto delle attività illecite, come è emerso dal Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Il volume d'affari complessivo dell'agromafia è salito a 16 miliardi di euro, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese. L’agroalimentare è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita, che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone.

Le attività ristorative sono dunque molto spesso tra gli schermi “legali” dietro i quali si cela un’espansione mafiosa sempre più aggressiva e sempre più integrata nell’economia regolare. Grazie ad una collaudata politica della mimetizzazione, le organizzazioni riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attività illecite, muovendosi ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalità dietro la quale è difficile risalire ai veri proprietari ed all’origine dei capitali. Le operazioni delle Forze dell’ordine svelano gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare ed in modo specifico nella ristorazione nelle sue diverse forme, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda.