8 Ottobre 2015

Crescita boom per commercio ambulante e street food

È boom per il commercio ambulante, in particolare quello relativo allo street food, che negli anni della crisi fa registrare un aumento record del 17%, per un totale di 189.291 imprese operanti sul territorio nazionale al 30 giugno 2015, in netta controtendenza all’aumento dei negozi sfitti evidenziato da Confesercenti. È quanto emerge da un’analisi sulla base dell’osservatorio nazionale sul commercio del Ministero dello Sviluppo Economico a partire dal 2008.

Una vera invasione di bancarelle di cui è protagonista il settore alimentare, al quale fanno capo ben 34.905 imprese ambulanti, il 18% del totale. Una presenza favorita dalla diffusione dello street food, con quasi 3 italiani su 4 (73%) che hanno acquistato nel 2014 cibo di strada, facendo registrare un vero e proprio boom per questa nuova forma alternativa di ristorazione low cost, nel tempo della crisi, secondo un sondaggio on line condotto dal sito della Coldiretti.

Una tendenza che ha contagiato 35 milioni di italiani, perché concilia l’esigenza del risparmio con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici, da poter gustare proprio in strada passeggiando. Lo dimostra il fatto che il cibo di strada preferito da ben oltre la metà dei cittadini (60%) è quello locale, che va dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini, mentre il 10% sceglie i cibi etnici come il kebab, e appena il 3% predilige quello internazionale come gli hot dog.

Un fenomeno che è sostenuto in Italia dalla presenza della rete dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, alla quale fanno riferimento oltre 1000 mercati, dove è possibile acquistare senza intermediazione direttamente dai produttori cibi locali a km 0, che non devono essere trasportati da migliaia di km di distanza e garantiscono qualità e maggiore freschezza.