18 Marzo 2015

Commercio estero: export Made in Italy colpito da crollo 37% in Russia

Sull’export italiano pesa il crollo del 37% delle esportazioni di prodotti Made in Italy in Russia, per effetto congiunto dell’embargo sui prodotti agroalimentari e del forte rallentamento dell’economia con il deprezzamento del rublo. È quanto emerge da un’analisi sulla base dei dati Istat relativi al mese di gennaio 2015, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Se i settori più colpiti sono chiaramente quelli interessati direttamente dall’embargo scattato il 7 agosto 2014, dopo le sanzioni europee che hanno sancito il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari nel paese di Putin: frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, con perdite di quote di mercato considerevoli registrate anche in altri importanti comparti, dal tessile ai mobili, fino agli autoveicoli.

Nell’agroalimentare, si sommano anche i danni indiretti dovuti alla svalutazione dell’immagine e del mercato Made in Italy, provocata dalla diffusione sul mercato russo di imitazioni low cost dei prodotti Made in Italy, che non hanno nulla a che fare con il Bel Paese e che nel tempo rischiano di scalfire l’immagine dei prodotti originali.
Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia ha infatti provocato in Russia un vero boom nella produzione di prodotti Made in Italy taroccati: dal salame Italia alla mozzarella Casa Italia, dall’insalata Buona Italia alla robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il Parmesan Pirpacchi – tutti caratterizzati dal lampante richiamo alle prelibatezze tricolori e rigorosamente Made in Russia.