8 Giugno 2017

Cibo e fake news: gli italiani resistono e consumano carne

Cibo e fake news: il nostro Paese, culla della famosa dieta mediterranea, è quello dove si segue un'alimentazione più attenta e consapevole, fatta di cibi genuini e di qualità e oggi il popolo dei no vegan può contare sul 95% degli italiani che mangia carne nonostante le fake news, gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie che hanno determinato purtroppo anche il moltiplicarsi di preoccupanti casi di malnutrizione tra i più piccoli. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Ixe’ su Il popolo dei No Vegan che non rinuncia ad un alimento determinante per la salute e che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico #NoVeganAllaRiscossa.

Con il 18% degli italiani che ne porta in tavola meno di 100 grammi alla settimana, il 45% dai 100 ai 200 grammi e il 24% tra i 200 ed i 400 grammi, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, cibo e fake news fanno i conti -  a livello nazionale -  con il consumo in particolare di carne, che risulta equilibrato e ben al di sotto del limite di 500 grammi alla settimana consigliato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Non è quindi un caso che l’Italia abbia conquistato nel 2017 il primo posto come Paese più sano al mondo, secondo la classifica Bloomberg Global Health Index che analizza le condizioni di salute di 163 Nazioni. E’ Il risultato della dieta mediterranea che, con pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, ma anche pesce e carne nelle giuste quantità, ha consentito di conquistare primati di longevità nell’Unione Europea con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2.

Il consumo medio annuo in Italia di carne (pollo, suino, bovino, ovino) è di 79 chilogrammi pro-capite, tra i più bassi in Europa dove i danesi sono a 109,8 chilogrammi, i portoghesi 101 chilogrammi, gli spagnoli 99,5 chilogrammi, i francesi e i tedeschi 85,8 e 86 chilogrammi. E la situazione non cambia se il confronto viene fatto a livello internazionale da cui emerge che il consumo apparente degli statunitensi è superiore a quello italiano addirittura del 60% e quello degli australiani del 54%.