16 Febbraio 2015

Carnevale, italiani con le mani in pasta: mappa specialità regionali

Sono circa 32 milioni di italiani che con la crisi si dedicano spesso alla preparazione casalinga dei dolci che trova quest’anno nel Carnevale la massima espressione, per varietà e risparmio. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti che, in occasione dell'ultimo weekend prima del martedì grasso del Carnevale 2015, ha stilato la mappa regionale delle specialità.
La novità di quest’anno è la tendenza alla preparazione casalinga dovuta sia alla necessità di risparmio dettata dalla crisi, ma anche dal piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici.

Partendo da ricette regionali che utilizzano soprattutto ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova è possibile fare un’ ottima figura spendendo meno di 5 euro al kg facendo anche fronte ai consumi energetici per la cottura. Al contrario, per l’acquisto al forno o in pasticceria si spendono dai 15 ai 30 euro al kg, prezzi sostanzialmente stabili o in leggero aumento rispetto allo scorso anno. La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove sono offerti a volte anche dolci della tradizione contadina che nulla hanno a che fare con i prodotti industriali low cost. Non è solo per questo però che i dolci casalinghi sono preferiti dai bambini che stanno riscoprendo l’orgoglio di mostrare a scuola o nelle feste private, l’abilità in cucina delle proprie mamme.

Il fatto che una porzione di 50gr di frappe contenga 235 Kcal, significa che un consumo moderato non ha effetti drammatici sulla dieta e sulla salute anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i più piccoli, può avere effetti negativi sull’umore. La festa prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l'inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia.
I banchetti carnevaleschi sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.

MAPPA DEI DOLCI TIPICI DI CARNEVALE PER REGIONE

Abruzzo: cicerchiata, gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini;

Basilicata: chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo torta da sanguinaccio, taralli al naspro, zucchero caramellato;

Calabria: pignolata, piccole sfere di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele e chiacchiere;

Campania: struffoli, bastoncini con zucchero, miele e frutta candita, fritti e con confettini colorati, zeppole e sanguinaccio, crostata con sangue di maiale e cioccolato;

Emilia Romagna: sfrappole e lasagnette, tagliatelle dolci fritte bagnate con succo di arancia e cosparse di zucchero a velo;

Friuli Venezia Giulia: crostoli, le frittelle e - segnala la Coldiretti - le castagnole;

Lazio: frappe fritte o al forno e castagnole gustose e morbide palline di pasta fritta riempite di ricotta o crema pasticciera;

Liguria: bugie nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo;

Lombardia: tortelli, dolci fritti cosparsi di zucchero e cannella o farciti con crema o con uvetta;

Marche: scroccafusi, palline di pasta con cannella e scorza di limone prima lessate in acqua bollente e poi fritte. spolverati di zucchero e bagnati con alchermes;

Molise: scorpelle, dolcetti ricoperti di miele e Struffoli;

Piemonte: bugie, rombi o nastri fritti;

Puglia: chiacchiere e frittelle;

Sardegna: brugnolus, a base di farina, uova e purea di patate, fritti e avvolti nello zucchero e orillettas, listarelle di pasta intrecciate, fritte e ricoperte di miele;

Sicilia: pignolata dolce metà bianco e metà nero composto - precisa la Coldiretti - da pezzettini di pasta fritti e ricoperti da glassa al limone o cioccolata e ravioli fritti con crema o ricotta;

Toscana: berlingozzi, ciambelle e cenci, nastri di sfoglia fritti;

Trentino A.A.: grostoi, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo:

Umbria: frappe e struffoli, bastoncini con zucchero, miele, frutta candita fritti e guarniti con confettini colorati;

Valle D'Aosta: bugie, tortelli con uva sultanina ammorbidita nel rum e ricoperti di zucchero e - continua la Coldiretti -  panzerotti alla marmellata;

Veneto: galani, strisce quadrate o rettangolari fritte, frittelle e castagnole bocconcini fritti.
Fonte: Elaborazioni Coldiretti