28 Maggio 2016

Caporalato, in protocollo la realizzazione di un villaggio solidale

"Siamo pronti a collaborare al protocollo con progetti concreti, a partire dal villaggio solidale, che sarà realizzato in Puglia da Coldiretti e Focsiv, per dare ospitalità agli immigrati sottraendoli allo sfruttamento del caporalato con un regolare contratto di lavoro per la raccolta stagionale del pomodoro". E’ quanto ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento al protocollo per il contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura promosso dai ministri dell'Interno, Angelino Alfano, del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina.

“Spezzare la catena dello sfruttamento che sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e provoca la sofferenza, l’emarginazione e il caporalato è l’obiettivo di Coldiretti che insieme alla FOCSIV - Volontari, è impegnata anche nei Paesi di origine per contribuire alla realizzazione di 38 interventi di agricoltura familiare nelle aree più povere del mondo a sostegno di 114.248 famiglie di contadini per evitare che – ha sottolineato Moncalvo - siano costrette a migrare verso i Paesi più ricchi, dove spesso li attendono la sofferenza, l’emarginazione e il rischio del caporalato. Occorre combattere senza tregua il becero sfruttamento che colpisce spesso la componente più debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli, ma serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire – ha sostenuto Moncalvo - che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore che non è possibile se le arance nei campi sono sottopagate a 7 centesimi al chilo e i pomodori poco di più”.

Gli esempi positivi non mancano, ha continuato Moncalvo nel ricordare anche l’accordo della Coldiretti Calabria con l’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) per le Arance della Salute per consentire la vendita e la distribuzione delle Arance della Calabria che rendono possibile un ritorno economico sostenibile per le imprese e una giusta remunerazione dei lavoratori. “E per questo dobbiamo impegnare le forze – ha concluso Moncalvo - in una operazione di trasparenza per combattere chi sfrutta e sostenere chi produce in condizioni di legalità come la stragrande maggioranza delle imprese agricole che hanno assunto regolarmente oltre un milione di lavoratori di cui 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni”.