22 Luglio 2017

Caldo torrido: non si contano solo i danni, arriva il supergrano e frutta dolce

Caldo torrido che, come visto negli ultimi tempi, sta provocando danni ingenti per certi versi: il caldo e la siccità hanno decimato le produzioni agricole, ma ne hanno esaltato le caratteristiche qualitative, dalla raccolta di supergrano con straordinari contenuti proteici alla frutta dolcissima cui le condizioni climatiche anomale, hanno garantito un elevato grado zuccherino e di sostanze antiossidanti (vitamine, antociani e betacaroteni) e anche la vendemmia sarà fortemente anticipata e si prevede di ottima qualità. Il caldo, infatti, ha impedito il propagarsi di malattie dove non si sono verificate gelate e grandine. E’ quanto è emerso dal Dossier sull’impatto dell’eccezionale situazione climatica sull’agricoltura nazionale. Anche il pomodoro da industria, dove si è potuto irrigare, sarà di grande qualità con la produzione di ottime conserve rosse come pure l’uva da tavola che sarà quest’anno particolarmente dolce.

Tutti i vegetali con il caldo torrido mettono in atto meccanismi di difesa per contrastare le alte temperature e la siccità con una riduzione della produzione ed una elevata perdita di acqua per traspirazione, con concentrazione dei succhi organici, elevato tenore zuccherino. Si attendono, dunque, minori raccolti, ma di qualità elevata anche perché per l'eccessivo calore non si sviluppano le patologie fungine che attaccano le piante e che sviluppano tossine (micotossine) pericolose per la salute. E’ questo il motivo della grande qualità della frutta tipicamente estiva di questo periodo, pesche, nettarine, susine, ma anche angurie e meloni, dolcissimi e ricchi di sali minerali fondamentali per combattere il caldo e la disidratazione.

Il mix di zuccheri, fibre, vitamine, sali minerali ed acqua, nella giusta proporzione naturale, fa sì che la frutta estiva sia il miglior integratore di liquidi per combattere l’arsura estiva. Il caldo ha avuto un effetto positivo anche su altri parametri qualitativi delle produzioni 2017. Emblematico è il caso del grano, la coltivazione più diffusa in Italia, che quest’anno a fronte di una forte riduzione quantitativa ha una qualità elevatissima, sia i termini di contenuto proteico sia per quanto riguarda i parametri di panificazione o di pastificazione oltre che di totale assenza di micotossine pericolose per la salute. Un risultato di grande qualità che dimostra ancora una volta che il grano italiano non ha bisogno di essere migliorato con le importazioni, ma ha solo bisogno che ne venga pagata la qualità.