21 Giugno 2017

Ambiente: con la riforma parchi, agricoltura protagonista

Ambiente, in arrivo tante novità con la legge di riforma in materia di parchi. Essa, infatti, rappresenta una tappa fondamentale per restituire ruolo e reputazione ad organismi in grado di promuovere progetti innovativi, basati sulla collaborazione tra imprese e luoghi, in vista di uno sviluppo locale sostenibile. E’ quanto si afferma in riferimento all’approvazione da parte dell’aula della Camera del cosiddetto DDL Parchi che reca nuove disposizioni in materia di aree protette, dopo l’ampio esame della Commissione Ambiente, presieduta dall’onorevole Ermete Realacci.

Particolare valore è da riconoscere alla partecipazione degli agricoltori nei consigli di gestione delle aree protette, in vista di superare la marginalità e integrare i parchi nel complessivo sistema istituzionale garantendo il necessario consenso sociale. Soprattutto si afferma l’orgoglio di vivere nei parchi da parte degli agricoltori residenti nella convinzione, fatta propria dalla proposta di legge, che solo un’agricoltura che produce fa bene all’ambiente.

“Finalmente, trascorsi 25 anni dall’originario testo, i parchi hanno anche una precisa missione: quella di diventare laboratori di sviluppo della multifunzionalità agricola e di rendere protagoniste le collettività residenti” ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo nell’auspicare ora “un passaggio veloce al Senato dove è atteso per la terza lettura, per arrivare al più presto all’approvazione definitiva”.
Il binomio ambiente e agricoltura è ormai imprescindibile e in tal senso è importante sottolineare l'argomento biodiversità. L'Italia oggi, detiene il record europeo della biodiversità, con 55.600 specie animali pari al 30% delle specie europee e, 7.636 specie vegetali. Un primato raggiunto anche grazie al fatto che in Italia ci sono ben 871 parchi e aree naturali protette, che coprono ben il 10% del territorio nazionale. Il nostro Paese ha conquistato anche il primato green con quasi cinquantamila aziende agricole biologiche in Europa ed ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm proprio a tutela del patrimonio di biodiversità.