14 Settembre 2016

Agricoltura mediterranea una task force per valorizzarla

Agricoltura mediterranea, valorizzarne le specificità e i suoi prodotti per porla con maggior forza al centro dell’Agenda Europea, evitando che venga sacrificata sull’altare di giochi politici internazionali, senza alcuna considerazione dell’impatto sul territorio, sulla salute, sull’ambiente e sull’occupazione”. E’ questo l’obiettivo della Task Force Mediterranea voluta dal presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, primo vicepresidente degli agricoltori europei del Copa, e approvata all'unanimità dalle organizzazioni agricole e cooperative dell'UE.
"Una iniziativa che - sottolinea Moncalvo - parte proprio alla vigilia della ratifica dell'accordo tra Unione Europea e Comunità per lo Sviluppo dell'Africa Meridionale, in primis il Sudafrica per aumentare il periodo di ingresso agevolato di arance, dopo che analoghi accordi hanno provocato l’invasione di olio di oliva tunisino, pomodoro marocchino, riso cambogiano e proveniente dal Vietnam con un pesante impatto sulle produzioni mediterranee. Tutelare la nostra agricoltura mediterranea, vuol dire difendere un patrimonio europeo che non solo genera ricchezza e lavoro, grazie a numeri da primato per valore aggiunto ed elevato utilizzo di manodopera rispetto ad altri settori, ma - continua Moncalvo -  consente di portare sul mercato UE e mondiale, prodotti di altissima qualità, come dimostra il riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio immateriale tutelato dall’Unesco. “Il Mediterraneo non è soltanto la culla della civiltà e dei valori che sono alla base della nostra Europa – dichiara il presidente Moncalvo – ma offre anche importanti prospettive di sviluppo all’agricoltura e all’economia dell’Unione Europea".
Agricoltura mediterranea che genera ricchezza e lavoro, già, perché quello agricolo - come abbiamo spesso sottolineato - è un settore dinamico, in continuo sviluppo e sempre più al passo con i tempi. Protagonisti di questa "nuova" agricoltura sono sicuramente loro, i nostri giovani agricoltori under 35, che solo nel 2016 sono aumentati del ben 12%. Quella di Expo è stata sicuramente una spinta "propulsiva" che ha dato modo a tantissimi ragazzi di pensare di investire il proprio futuro nelle campagne, diventando - di fatto - giovani imprenditori agricoli di successo. Si tratta di giovani che hanno deciso di scommettere sulle campagne italiane con estro, passione, innovazione e professionalità, portando una vera e propria "ventata di aria fresca" in un settore che da molti, era considerato obsoleto.