1 Marzo 2016

Agricoltura, in questa attività l’aumento maggiore del Pil

Agricoltura, è in questo settore che si registra il più elevato incremento del Pil con il valore aggiunto che sale del 3,8%, spinto dal record storico nelle esportazioni agroalimentari a 36,8 miliardi di euro e dalla ripresa dei consumi alimentari delle famiglie, che per la prima volta da sette anni, tornano positivi. E' quanto emerge da un'analisi Coldiretti relativa ai dati Istat sul Pil, che vedono il settore agricolo registrare un incremento addirittura 6 volte superiore a quello medio nazionale.

A preoccupare sono tuttavia i segnali di deflazione che vengono dalle campagne italiane nel 2016, a causa del crollo dei prezzi pagati ai produttori, dal -60% per cento dei pomodori al -30% per il grano duro fino al -21% per le arance, rispetto all’anno scorso.
Una situazione che sta assumendo toni drammatici anche per gli allevamenti, con le quotazioni per i maiali nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop), che ormai da giorni sono scesi ben al disotto della linea di 1,25 centesimi al Kg che copre appena i costi della razione alimentare.

Così come i bovini da carne che sono pagati su valori che si riscontravano 20 anni fa, per non parlare del prezzo del latte che con il venir meno degli accordi da marzo sarà ancora in balia delle inique offerte dell’industria. Un comportamento reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza dei prodotti agricoli utilizzati in etichetta.

"I risultati positivi dell’agricoltura - ha dichiarato Maria Letizia Gardoni, Presidente dei Giovani di Coldiretti - stanno spingendo sempre più giovani e sceglierla per la loro vita. Lo dimostrano le richieste di primo insediamento in agricoltura, che stanno superando le aspettative di tutti. A tal proposito è importante che le regioni allochino le risorse necessarie a rispondere alla voglia di campagna dei giovani italiani".