23 Gennaio 2019

Agricoltura, in arrivo gelo e neve. SOS nei campi

Con il ritorno del freddo e del gelo sono a rischio i raccolti di verdure e ortaggi dopo le gravi perdite subite dall’inizio dell’anno che hanno ridotto le disponibilità sui mercati. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo in arrivo.

A preoccupare è il brusco abbassamento delle temperature con il gelo che danneggia le coltivazioni invernali come carciofi, finocchi, sedano, prezzemolo, cavoli, verze, cicorie e broccoli, ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra.

Nei campi è corsa contro il tempo per raccogliere le produzioni prima dell’arrivo del gelo dopo un 2018 che ha provocato danni all’agricoltura italiana stimati in circa 1,5 miliardi. L’ondata di freddo in questo inizio d’anno sta riducendo l’offerta nazionale di ortaggi, ma le difficoltà riguardano anche il resto dell’Europa e del bacino del Mediterraneo con conseguenti tensioni sui prezzi nel carrello della spesa.

Anche i trattori degli agricoltori della Coldiretti sono stati mobilitati come spalaneve per pulire le strade e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo. I mezzi agricoli sono al lavoro per consentire la circolazione anche nelle aree più interne e difficili ed evitare l’isolamento di case e aziende ma anche garantire le consegne di prodotti deperibili come il latte.

L’arrivo del maltempo con pioggia e neve è una boccata di ossigeno per battere la siccità al nord in terreni, fiumi e laghi dopo l’assenza di precipitazioni significative che in molte aree mancano dall’inizio dell’inverno. L’acqua è necessaria a creare le riserve idriche per i prossimi mesi ed anche per scongiurare gli incendi invernali anomali. Un antico proverbio contadino dice che “sotto la neve c’è il pane” per rimarcare l’importanza di nevicate che coprano i terreni e le semine con una coltre protettive contro i grandi geli dell’inverno, ma la mancanza di precipitazioni rischia di compromettere in futuro colture come il grano e il mais che è alla base dell’alimentazione nelle stalle della Penisola.